Il DS della Lazio, Angelo Fabiani, ha fatto il punto ai microfoni di Lazio Style Channel sul 2024, terminato per la Lazio con un’eccellente seconda parte di stagione, con un occhio anche al prossimo mercato di gennaio:




La partita che mi ha dato più gioia è stata la sconfitta con l’Inter. Ho visto lo stadio e i tifosi applaudirci a fine partita. Questo è sintomo di grande fiducia che questi ragazzi stanno riscuotendo. Si inizia a intravedere una mentalità vincente. Poi ci sono partite che nascono male e che si perdono, tra noi e l’Inter non ci sono tutti questi gol di differenza. Mi è rimasto impresso quello che è accaduto nel post partita, il tributo ai calciatori, da qui dobbiamo cogliere gli aspetti positivi“.

Le scelte che abbiamo fatto sono state condivise anche con alcuni dello spogliatoio, tra cui Zaccagni. Se Baroni ha ritenuto di concerto con la società di dargli la fascia di capitano vuol dire che è un ragazzo maturo, serio, che ha sposato il nostro progetto. Ci sono sempre confronti giornalieri, c’è una condivisione su tutto“.

Siamo presenti a livello anche di settore giovanile, da qualche anno a questa parte stiamo ottenendo dei buoni risultati. Il lavoro è appena agli inizi. Per migliorarci ancora di più il presidente Lotito sta costruendo l’Academy a Formello. Nel futuro ci sarà un ulteriore impulso positivo. Ne approfitto anche intanto faccio gli auguri a mister Sanderra perché ha subito un intervento, gli auguriamo una pronta guarigione e lo aspettiamo qui al suo posto“.

Io rifarei e accetterei tutto, comprese le critiche costruttive che ci aiutano a crescere. Noi non siamo esenti da errori di valutazioni, ma con la nostra mentalità passano in secondo piano. Vorrei ricordare i tantissimi tifosi alla stazione Termini per quando siamo andati a Napoli. Mi auguro poi che venga meno questo fatto di vietare le trasferte, perché non va bene. In questo momento poi rivolgiamo un pensiero ai genitori di Flavio e Francesco, alla famiglia di Eriksson e di Mihajlovic. Sono tutte persone che rimarranno in eterno nel cuore dei tifosi laziali. Non possiamo dimenticare chi ha fatto la storia, chi ha sofferto per la Lazio. Mandiamo un abbraccio a tutti. Da lassù ora loro ci guardano e ci guidano verso alti orizzonti“.

Abbiamo attivato tutte le procedure, pensiamo che nei prossimi giorni riusciremo a fare un allenamento al Fersini aperto al pubblico. Dobbiamo chiedere tutti i permessi necessari, ma non credo ci saranno problemi. La società tutta vuole stare vicino al mondo Lazio, che sta dando qualcosa di straordinario a questo club“.

Fazzini? È un ottimo giocatore, i nostri scout lo hanno monitorato. Lo conosciamo, come tanti altri, qualcosa sicuramente faremo. Il mercato di gennaio da sempre si chiama ‘di riparazione’. Al netto di qualche piccolo disturbo che abbiamo avuto per infortuni o altro, c’ è poco da riparare. Ma se vediamo che possiamo migliorare, lo dobbiamo fare. Il mercato non lo fanno i social, ma una serie di convergenze tra le persone preposte. Quando abbiamo preso Dele-Bashiru, fosse stato solo per me difficilmente sarebbe arrivato. Ma poi con Bianchi, con le valutazioni dell’area scouting, con l’idea di Baroni e con l’osservazione del presidente Lotito abbiamo capito che era un rischio che potevamo correre. Questo ragazzo oggi ci sta dando risposte sul campo, come lui anche Tchaouna e tutti gli altri“.

Se Gila può cedere al fascino del Real Madrid? La Lazio ha già tanto fascino. Lui ha ancora qualche anno di contratto con noi, è stata brava la società ad acquistarlo quando non era nessuno. Col tempo si è guadagnato la stima di tutto l’ambiente e dei tecnici che lo hanno allenato. Cessioni? Questo è il limite del nostro presidente, lui è restio a mandare via i nostri giocatori, crea un rapporto di empatia con loro. Anche se arriva qualche proposta, lui difficilmente è disposto a cedere. Non è colpa mia. È difficile convincere Lotito a liberarsi di qualcuno“.

La crescita dei giocatori arrivati l’anno scorso? Da qualcuno mi sarei aspettato un miglioramento un po’ più sostanziale. C’è chi cresce in fretta e chi ha bisogno di più tempo. Tutti gli investimenti fatti avranno una loro logicità e un buon fine. Come società siamo soddisfatti un po’ di tutti. Scuse dai tifosi? Le odio, perché era legittimo, normale. Non si può conoscere tutto di tutti, sono anni che sto nel mondo del calcio. A me non piace apparirmi o autocelebrarmi. Questo ha indotto i tifosi a dubitare di me, non si sentivano sicuri soprattutto dopo Sarri e Tudor. Io con molta umiltà ho accettato tutto perché erano critiche costruttive che facevano il bene della Lazio. Nessuna scusa, questo è un gioco, è uno sport. Semmai io dovrei chiedere scusa a qualcuno di loro perché sono stato magari poco presente in virtù del ruolo che ricopro. È giusto a volte essere critici. Per me la grande vittoria è vedere l’ambiente tutto unito. Siamo ripartiti“.






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