Mario Gila, in una lunga intervista al portale calcistico spagnolo Relevo, ha condiviso il suo punto di vista su diversi temi legati alla Lazio. Tra gli argomenti trattati, il cambio di allenatore, gli obiettivi per il finale di stagione e l’analisi della recente sconfitta contro l’Inter. Ecco le sue dichiarazioni:




Il nostro obiettivo è andare avanti partita per partita, ma in futuro abbiamo le possibilità e il livello per arrivare in Champions League. Lo abbiamo fatto un paio di anni fa e vogliamo farlo di nuovo. È vero che negli ultimi anni c’è stata molta concorrenza, come Bologna o Napoli. Il livello della Serie A è cresciuto tantissimo ed è bello perché ci sono tante squadre che lottano per l’Europa. Stiamo riuscendo ad avere continuità in tutte le competizioni, anche in Coppa abbiamo battuto il Napoli. Siamo 20 giocatori, tra una gara e l’altra facciamo riposare qualcuno e tutti si presentano al 100% e dimostrano il loro livello. Non dobbiamo essere troppo sicuri di noi stessi perché dobbiamo essere tranquilli, ma ci godiamo le cose positive”.

L’inizio alla Lazio? È stato molto difficile per me. Sono arrivato con molte aspettative. Venivo praticamente da Disneyland perché ero a Madrid e lì tutto è rosa e fuori, sembra che tu debba sempre giocare e invece ti sbagli. Nel precampionato ho fatto bene ed ero il terzo centrale, ma ho commesso degli errori dovuti alla mancanza di maturità. E non è come al Castilla, dove sai che hai la tua posizione ed è difficile che ti tolgano. Questo è un club storico, in Serie A e devi vincere. Forse perché non ero pronto al 100%, ho avuto delle brutte partite e l’allenatore ha deciso di farmi sedere in panchina e non darmi fiducia. Ho continuato a lavorare, ma ho avuto momenti molto difficili. Ero molto incasinato e ho dovuto cercare aiuto psicologico fuori dal club. È stato un processo“.

Sarri è un allenatore spettacolare, unico sotto l’aspetto difensivo, studia tutto al millimetro e mi ha aiutato molto a crescere. Dopo tre anni la squadra aveva bisogno di un cambiamento È lui ad essersene accorto per primo e si è fatto da parte“.

Futuro? In questo momento sono felice di essere qui. Dopo, qualsiasi cosa accada, sono pronto ad ascoltare tutto. Ho delle ambizioni e se ci saranno delle opzioni, le ascolterò e le valuterò. Ma sono molto felice qui, la squadra mi stima, va tenuto in considerazione. Nazionale? È un altro sogno che ogni bambino ha. Non ho fretta, quando dovrà arrivare, arriverà. Devo continuare a dimostrare il mio livello e quando De La Fuente riterrà che devo fare il passo, lo farò“.

La sconfitta contro l’Inter? È stata una partita difficile perché nella prima mezz’ora siamo stati abbastanza bravi. Avevamo la partita sotto controllo. Abbiamo commesso l’errore di dargli un rigore e loro hanno guadagnato quel punto di fiducia che ci ha fatto rallentare un po’. Mi è sembrato un risultato esagerato, ma è merito loro e dobbiamo lavorare perché non si ripeta“.






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