di Giorgio BICOCCHI
Il Lecce vanta l’attacco piu’ asfittico del Campionato (solo 10 reti messe a segno in 16 gare) ma la missione in Salento è ricca di insidie. Perchè, chiederanno gli ottimisti ad oltranza, i Laziali fideisti? Perchè I 6 gol subiti dall’Inter possono essere zavorra psicologica importante se non fossero stati metabolizzati da lunedi’ sera ad oggi. Pensate, ad esempio, a Provedel che mai, in carriera, aveva subito una simile messe di reti…
Poi c’è l’aspetto statistico: la Lazio ha perso a Via del Mare gli ultimi tre confronti, tutti per 1 a 2. Direte: si ma le statistiche sono fatte per essere smentite. Vero in parte: resta la consapevolezza che è una trasferta tradizionalmente ostile. Capita a molte squadre: ci sono stadi ed avversari al cospetto dei quali si fa fatica e non si gioca a proprio agio…
Poi c’è l’aspetto tattico: il Lecce – con Giampaolo nuovo timoniere – ha raccolto sette punti. Non sono pochi in rapporto a quanto messo in carniere dal precedente nocchiero Gotti. La squadra poi – come contro la Juve – si acquatterà nella propria trequarti, pronta a schizzare di rimessa. Ci sono tre o quattro interpreti a cui dedicare piu’ di una attenzione: Baschirotto, stopper che sa farsi valere sui calci piazzati. Rebic, uno che quando era al Milan spesso ci ha fatto male. Krstovic, centravanti che usa le braccia per fare perno e aprire varchi invitanti per gli accorrenti compagni. E Dorgu, terzino ormai riciclato esterno alto, dotato di capacità di inserimento e dal tiro preciso e secco.
La domanda-chiave poi è che Lazio troveremo rispetto a lunedi’. Sicuramente piu’ forte perchè già schierare contemporaneamente Castellanos (si mangerà dei gol ma quanto abbiamo patito la sua assenza contro l’Inter…) e Dia sarà tanta roba. Sarà presente Gila, forse Romagnoli. Insomma sarà una Lazio vicina allo schieramento-tipo. Bisognerà valutare pero’ la capacità di rendere facile una trasferta che in apparenza non lo è. E allora sarebbe fondamentale alzare il ritmo sin dai primi minuti, senza far trascorrere le lancette perchè questa è la classica sfida in cui piu’ passerà il tempo e piu’ chi si difende penserà di poter arrivare in porto senza sconquassi.
Basterebbe forse la Lazio tenace di Como, Monza e Napoli per avere la meglio e ripartire di slancio. E’ quello che ci auguriamo: non solo per vivere un Natale sereno e per rimpinguare una classifica già di per sè lusinghiera ma soprattutto per trarre slancio in viste delle due successive “forche caudine”, attesi come siamo da Atalanta e derby.
Chiosa finale per Manganiello e il Var Fabbri: con noi mai hanno strappato consensi. Ecco, in Salento non vorremmo vedere fiaschi scambiati per fischi e omissioni o persecuzioni perpetrate davanti al monitor. Abbiamo oggettivamente già dato…