di Giorgio BICOCCHI

“Qui ormai non ce n’è pe’ nessuno…”: nel commento spicciolo di un amico la sintesi della serata di Amsterdam. Se sbanchi Napoli e dopo quattro giorni ti ripeti nella tana dell’Ajax vuol dire che sei una grande squadra. E’ un successo che spiana la strada agli ottavi di finale di Europa League e ci lascia magnificamente primi in classifica. Tchaouna a segno, Dele Bashiru ancora a segno e sempre più bravo ma la palma del migliore va ancora a lui, Pedrito, ancora una volta regale per movenze, sagacia tattica e prodezze. Sei partite in Europa: sedici punti, quattordici gol fatti e solo tre subiti. Non è un sogno: e’ la realtà della super-Lazio di Baroni.

Primo tempo

– “Aho, ma questi stanno in golf, co solo na’ felpa?”, ci messaggia subito l’amico attento ai particolari. Svelato l’avranno: lo stadio di Amsterdam e’ coperto e non passano spifferi;

– I lancieri iniziano forte ma la Lazio non arretra;

– Pedrito suona la carica con un destro parato. Ma poi inventa un assist al bacio per Tchaouna che si insinua e segna;

– “Nun e’ che avemo segnato troppo presto?”. Il Laziale che vede ombre dappertutto imperversa ma non è bello essere in vantaggio ad Amsterdam;

– Stringiamo le linee ma mica ci difendiamo. Vero, Brobbey – fisico da decathleta – si mangia un gol di testa ma poi Taty, per due volte, calcia a lato in porta;

– Rovella macina chilometri: contrasta, spezza, smista, orienta. E’ la bussola in mezzo al campo. Peccato che rimedi negli ultimi istanti di gioco un giallo;

– Mandas non compirà parate nella prima frazione. E noi falliremo un paio di contropiede in superiorità, mannaggia…;

Secondo tempo

– Qualcosa a Baroni non deve essere piaciuto se opera due cambi. Marusic rileva Lazzari mentre Zaccagni sostituisce Dia (che dovrà giocare molti minuti lunedì contro l’Inter);

– Pellegrini salva sulla linea ma poi ci arrendiamo sulla sassata di Traore;

– Sembra dover iniziare un’altra gara con l’Ajax arrembante. E invece no…;

– Riprendiamo a comandare. Zaccagni esalta la manovra. Piazza un pallone velenoso a centro area. Arriva Dele Bashiru che lo scaglia in porta. Siamo di nuovo in vantaggio. E con merito;

– “Ammazza che Lazio”, twitta un amico. Ed e’ davvero così perché Tchaouna sfiora il tris;

– Dietro soffriamo poco. Oddio, Pellegrini – già ammonito – ci inquieta un po’ perché a volte è troppo esuberante. Ma parliamo di quisquilie…;

– Baroni però sostituisce Pellegrini. E ci vede bene, come sempre…;

– “Daje, mo Nuno li asfalta…”, anticipa un amico. Ed e’ cosi: Tavares sprinta. Passa a Tchaouna che chiama a rimorchio Pedro. Un’occhiata al portiere e parte il tiro a giro. E’ un’altra prodezza. Inimitabile per il tris;

– Tre a uno ad Amsterdam: che bello! Baroni inserisce pure Gila perché bisogna adesso contrastare di testa;

– Taty si mangia il 4 a 1. Traore timbra la traversa. L’Ajax non molla. Mandas evita il 2 a 3 con un balzo felino. Gara ancora viva: peccato non aver segnato il quarto gol;

– Quatto minuti di recupero ma la sostanza non cambia. Padroni anche sui canali di Amsterdam. E’ una Lazio non sazia…

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