di Giorgio BICOCCHI
A volte fa bene strizzare l’occhio anche alla cabala. Il Napoli mai ha pareggiato al vecchio San Paolo, la Lazio mai ha diviso la posta lontano dall’Olimpico, vincendo o perdendo, talvolta pure zavorrata dalla jella come accaduto a Firenze e a Parma.
Potrebbe uscire il salomonico ics dalla notte del “Maradona”? Certo. Anche se gli azzurri – oggettivamente – partono coi favori del pronostico per via di un impianto di gioco collaudato e per la bravura di tanti interpreti. Cosa fare per opporsi con profitto al Napoli? Non dargli campo – tanto per cominciare – non concedergli ripartenze e percussioni. Con Kvara e Politano dai lati e Lukaku al centro sarebbe un mezzo suicidio sfidare il tridente azzurro uno contro uno.
Le incognite, i pericoli sono tanti: Sarri avrebbe definito il viaggio a Napoli come meritevole della “partita perfetta” per uscire indenni e rimettersi in carreggiata dopo lo smacco del “Tardini”. Mai come stavolta la sfida si deciderà in mezzo al campo. Li’ – senza Rovella – rischiamo davvero di pagare dazio perché Lobotka, Anguissa e McTominay sono trio che coniuga classe, muscoli e geometrie. E noi – con Dele Bashiru che studia, con alterne fortune, ancora da mediano e il solo Guendouzi ad opporsi agli estri azzurri – rischiamo davvero, non avendo in panchina nemmeno un “centrocampista muscolare”, di andare in sofferenza. Dovremo ricorrere al mutuo soccorso di Zaccagni e Dia per accorciare la squadra, facendola muovere a fisarmonica quando il possesso della palla ce lo avranno gli azzurri. Un altro pericolo sono i palloni aerei perché il Napoli – con i centimetri di Di Lorenzo, Rahmani, Anguissa e Lukaku – ha spesso sbloccato gare importanti sugli sviluppi di punizioni o angoli.
Insomma, sarà una notte complicata, lo avrete capito. Ma anche la Lazio possiede le risorse per impensierire Meret, soprattutto se Tavares (bentornato!) e Dia dovessero mostrare tutto il loro repertorio, dimenticando le ultime bende e cerotti.
Il problema di questa gara e’ la sua collocazione, ovvero dopo la sconfitta di Parma e prima dell’altra notte regale con l’Inter. Ecco perché i nostri due diffidati eccellenti (Gila e Taty) danno altre inquietudini. Ma e’ il momento di non tremare, di far fede sulle proprie virtù e sui principi del nostro gioco. In fondo anche per le rivali – in Italia e in Europa – pensare di affrontare la tenace Lazio di Baroni deve essere una bella preoccupazione…