di Giorgio BICOCCHI

“Ma che era n’amico de Tudor st’arbitro di Spalato?”. Il quesito di un tifoso – all’uscita dall’Olimpico – resta senza risposta…La Lazio si arena: gioca un primo tempo sottotono ma poi ruggisce nella ripresa. Per carità, prestazione in regresso rispetto alle ultime uscite (ma mica siamo diventati il Real… gioca sempre ricordarlo) ma il rigore negato dall’ineffabile arbitro croato era netto e indiscutibile. Insomma, dammi quello che merito e avrei vinto pure stavolta… E’ un pareggio che qualche inquietudine ora la crea in chiave-Europa. Perché dietro a noi viaggiano forte e perché il prossimo ostacolo si chiama Ajax. Con quell’ambientino creato ad arte dalle autorità di Amsterdam…

Primo tempo

– “Questi mica so’ fessi…”: pochi minuti e l’amico con animo leopardiano – che vede angosce dappertutto e malinconicamente le esterna – ci detta il suo pensiero. Due linee molto strette, il Ludogorets e’ sul pezzo;

– Noi ruminiamo calcio ma senza incidere. Il ritmo basso e’ una nostra colpa. Manca pure un po’ di furore;

– Servono venti minuti buoni per annotare la prima azione degna di nota: Noslin calcia a lato;

– A proposito, come hanno iniziato la gara Noslin e Tchaouna? Malino. Impalpabile (ma anche poco servito) l’olandese mentre il francese si accentra spesso invece che creare superiorità numerica sotto la Monte Mario. Tchaouna tra l’altro sarà pure ammonito di li’ a poco…;

– Bella iniziativa di Dia e parata del portiere bulgaro. Ci destiamo un po’ dal torpore. “Niente, avemo buttato un tempo”, chiosa un amico della Tribuna. Ed e’ tristemente vero;

– I bulgari? “Co ste maje Verdi me ricordano l’Avellino di Bertuccelli”, commenta un collega maturo della Tribuna Stampa. Bertuccelli, chi ha tirato fuori! Ci fece doppietta in una gara di Coppa Italia condannando la Lazio di Zoff ad una ignominiosa eliminazione;

– Cosa ci vuole per cambiare il canovaccio di questa gara? Alzare il ritmo, inserire qualche giocatore di gamba, che sprinti e ci dia imprevedibilità. Lazzari? Può essere. Isaksen? Altra opzione;

– Sull’Olimpico Cala il freddo. “E te pareva… qui so’ sempre tre gradi in meno der centro di Roma…”, ricorda un vicino di sedia evidentemente amante dei bollettini meteo…;

Secondo tempo

– Baroni rivolta la Lazio. Lazzari ci prova due volte. Il ritmo e’ diverso. La tigna pure. Cominciamo a guadagnare corner e situazioni in area..;

– Guendouzi prende per mano la squadra ma e’ l’ingresso di Rovella a consentirci di diventare padroni del campo;

– Pedrito cerca la soluzione da lontano. I Bulgari giocano con ardore particolare. “Ma che se stanno a gioca’ questi?”, tuona un amico. Niente ma in Europa nessuno ha voglia di fare brutte figure…;

– Il fattaccio arriva verso il trentesimo. Sembra un rigore solare con Isaksen che anticipa il difensore e viene spostato. Arbitro pure richiamato al Var ma nulla. Il direttore di gara dirà che il contatto e’ stato troppo leggero per cui niente penalty;

– La gara si infiamma. Il Ludogorets perde regolarmente secondi (i minuti di recupero avrebbero dovuto essere 8 o 9, non 6…), la Lazio si innervosisce. Guendouzi prende in pieno la traversa;

– Finisce così, con pure 5 dei nostri ammoniti a suggello di una prestazione arbitrale negativa. Ora riposiamoci e poi pensiamo a Parma. In Europa torneremo a giocare ad Amsterdam…

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