di Giorgio BICOCCHI  (foto © Antonio FRAIOLI)

“Aho, a che ora voi parti’ pe’ Parma?”. Nel dialogo tra due tifosi, all’uscita dall’Olimpico, la sintesi del momento. Si coltiva il sogno, ci si inebria della magia che non ci ha abbandonato neppure dopo la sosta. “Chi perdeva prima della sosta continua a perde, a chi vinceva prima nun je cambiato niente”, filosofeggia, con una punta di malizia, un altro… La Lazio vince un’altra gara da squadra matura, uscendo alla distanza e non concedendo nulla al Bologna (che non perdeva in Campionato dal 25 agosto…). Nella notte delle prime volte (Gigot e Dele Bashiru in gol), la Lazio si colloca tra le immediate inseguitrici del Napoli scavando un gran solco con l’ottava posizione, ai margini della zona europea.




Primo tempo

– Scende in campo la Lazio dello scorso anno. “Aho, mica saranno quelli de Sarri e Tudor…”, si commenta sarcasticamente in Monte Mario;

– Pochi minuti per constatare che il Bologna sarà una brutta bestia: si muove in 40 metri, e’ tignoso e non da’ spazi;

– Noi attacchiamo, si, ma senza sfondare…;

“Taty, ma che volevi fa?”. Lanciato verso Ravaglia da un maldestro controllo di Lucumi, l’argentino prova il tiro in porta da oltre 40 metri. Scelta sbagliata;

– Squillo rossoblu’ con Castro. Che bello il duello a tutto ardore con Gila!;

– “Che ce manca?”, chiede un amico. Forse estro, forse imprevedibilità. Ma pure i tiri in porta!;

– Lazzari scende sotto la Tevere, Taty ci prova col tacco: niente;

– Zaccagni sprinta sotto la Monte Mario ma non sfonda;

– Poi al 35’ ecco la possibile svolta. Pobega, già ammonito, frana su Guendouzi a 80 metri dalla sua porta. Fallo assurdo, inspiegabile e rosso;

– Italiano non effettua cambi: stringe ancora la squadra ma la Lazio sembra aver preso l’abbrivio;

– Ci prova Zaccagni. Poi Pellegrini e’ anticipato a porta vuota;

– Cominciamo a spingere con convinzione ma ecco la fine della frazione. Opzioni in corsa? Rinforzare sicuramente l’attacco. Magari con Dia. E poi inserire un altro esterno: Noslin o Isaksen perché Pedrito – almeno per questa volta – ha combinato poco…;

Secondo tempo

– Italiano rinforza gli ormeggi con Moro e Urbanski. Ma la Lazio prende possesso – ancor di più – della metà campo rossoblu;

– Castellanos sfiora il palo su assist al bacio di Vecino. “Taty, mamma mia…”;

– Poi Dia segna, sotto la Sud, ma Taty era in fuorigioco al momento dell’assist. Mica di tanto, eh…;

– Spingiamo, si entra nella fase tipica del match. Gigot e Castro, scintille. Il francese viene ammonito ma mon si scoraggia. Su un angolo infido si butta sulla palla e trova l’angolino;

– “Se segna pure Gigot e’ l’anno bbono…”, la chiosa di parte della Monte Mario;

– Il Bologna accusa il colpo, forse inizia già a pensare alla sfida di Champions contro il Lille. Con una azione alla mano la Lazio si porta a velocità supersonica nella metà campo rossoblu’. E Zack trova ancora un favoloso tiro a giro. E’ il raddoppio!;

– In Curva si canta, in Tevere si sventolano i bandieroni. E qualcuno fa i conti con la classifica;

– Ma mica è finita: Isaksen vuole scartare Ravaglia ma non ci riesce. Arriva Dele Bashiru che non segnava dalla trasferta di Amburgo. E’ il tris;

– “Mai avrei pensato di dare tre gol al Bologna”: con la frase di un amico in testa ci avviamo alla macchina. Altra notte magica, altra notte da Lazio. Che questo alone di magia non ci abbandoni più !






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