di Giorgio BICOCCHI
Preoccupa un po’ il fatto che il Bologna abbia perso solo una gara delle 11 disputate e che abbia pure incassato un gol in meno di noi. Equivale a pensare ad una squadra ordinata, che sa cosa fare in campo. E la sensazione è stata poi sempre confermata ogniqualvolta abbiamo ammirato in Tv i rossoblu. Che saranno presenza di complemento in Champions ma che in Campionato hanno ripreso a correre e a sentirsi importanti.
Insomma, dopo la sosta sembra davvero il peggior avversario che potesse capitarci. Un po’ perché non sappiamo che Lazio ritroveremo con Tavares forzatamente ai box e più di mezza squadra che ha viaggiato in Europa, Sudamerica e Africa con tutte le inevitabili tossine supplementari di fatica e disagio che ne sono conseguite.
Gara sostanzialmente da prendere con le molle. E, alla vigilia, non ci dispiacerebbe per nulla una ipotetica Lazio con tre mediani in mezzo al campo dal primo minuto. Ci darebbe solidità nella zona nevralgica magari impedendo che i rossoblu, braccati dai nostri, inneschino i movimenti e le corse di Orsolini e Castro, uno che – lo confessiamo – per tigna e ottimi colpi vorremmo nella Lazio che verrà.
Sarà partita intensa, regolare. In cui disponiamo sicuramente di belle opzioni per vincerla ma a patto di non smarrire equilibrio e sacrificio. I potenziali nostri uomini d’oro per conquistare altri tre punti? Puntiamo forte su Zaccagni, Isaksen o Noslin, se Baroni dovesse davvero schierarlo. Il Bologna e’ roccioso nel tandem di centrali difensivi ma punibile sulle corsie laterali. E per questo che gli strappi dei nostri incursori esterni potrebbero fargli male. L’Olimpico e’ il nostro fortino, sinora, e la speranza – in attesa del terribile dicembre che ci aspetta, tutto compresso in gare altamente complicate, in Campionato e nelle due Coppe, e’ che continui ad esserlo. E chissà che la defezione dell’ultima ora del portiere Skorupski sia un indizio beneaugurante affinché quell’alone di magia che ci ha preso in consegna ormai da un bel po’ non ci abbandoni…