“Saper far tutto è importante nel calcio moderno, mi ritengo un giocatore di personalità pur avendo solo 22 anni. Devo però migliorare sotto l’aspetto fisico, ci sto lavorando tanto“. Così il centrocampista della Lazio Nicola Rovella in esclusiva al microfono di Rai Sport, a proposito della sua prima convocazione in nazionale maggiore. Spalletti ha speso per lui parole d’elogio. “Il mister è uno dei migliori allenatori italiani, essere chiamato da lui è motivo d’orgoglio e spero di ripagarlo in campo“, ha aggiunto. Cresciuto nel mito di Modric (“è sempre stato il mio idolo, ma mi piaceva molto anche Marchisio“), domenica potrebbe giocare per la prima volta in Nazionale nello stadio in cui ha esordito in Serie A con la maglia del Genoa. “A San Siro ci sono cresciuto, rappresenta tanto per me. I miei genitori abitavano a cinque minuti di distanza dallo stadio, dopo il debutto in Serie A andai a piedi dal ‘Meazza’ a casa loro“, ha concluso Rovella.
“Ho sempre voluto giocare. Poi quando abbiamo deciso insieme alla Juventus di mandarmi a Roma, perché anch’io preferivo andare alla Lazio, quello è stato un passo importante per la mia carriera. A Roma ho trovato tutto quello di cui avevo bisogno, adesso con Baroni che mi sta dando tanta fiducia, ma anche Sarri che mi ha voluto lì, e per me è stato fondamentatale. Senza Sarri non sarei mai andato alla Lazio. Sia Sarri che Baroni mi hanno insegnato tante cose. Sono molto felice di stare alla Lazio, anche l’ambiente stesso, non mi aspettavo una cosa del genere. Ho una sintonia e un trasporto con i tifosi molto bella, già adesso devo ringraziare Sarri perché mi ha voluto proprio per quel ruolo, quello che preferisco il mediano davanti alla difesa. Mi ha dato tanti consigli”.
“Baroni invece mi da libertà di gioco, anche di spaziare sia a destra che a a sinistra. Non sono nato laziale perché non sono nato a Roma, ma lo sono diventato perché è un ambiente straordinario. Avevo tanti amici di Roma che tifavano Lazio, per cui quando sono arrivato mi hanno iniziato a far vedere video della storia della Lazio, quindi mi ha affascinato tanto il mondo Lazio, è qualcosa che non traspare tanto da fuori, ma quando ci sei all’interno è incredibile. La Lazio la si vive come un sentimento. Se rimarrò laziale a vita? Assolutamente sì, 100%. Mister Baroni è stato bravo a trasmetterci questa concorrenza, a farci capire che tutti potevamo giocarci il posto, ma è una concorrenza sana perché il nostro è uno spogliatoio di amici, questo ha aiutato me come anche i nuovi che sono arrivati quest’anno. Usciamo spesso fuori a cena con le proprie mogli e fidanzate. Credo che sia questo aspetto a darci quel qualcosa in più nel nostro campionato”.