Intervistato dall’edizione romana del Corriere della Sera, Miroslav Klose è tornato sul successo del 26 maggio 2013. Il miglior marcatore della storia dei Mondiali domani, prima del match contro la Cremonese, celebrerà assieme ai suoi ex compagni di squadra e a 65mila tifosi laziali il decennale di quel trionfo:




Per i tifosi è stata una partita unica. Sfidare i concittadini, rivali storici, in finale, è particolare. Contava solo trionfare, come dicono i laziali contava solo alzare la coppa in faccia ai rivali“.

Sono tornato per la Lazio-Bayern di Champions, due anni fa, perché ero assistente del tecnico bavarese Flick. Da quando ho lasciato i biancocelesti, invece, sono stato un paio di volte a Roma, ma non allo stadio. Sono contento di immergermi nella lazialità, di rivivere l’atmosfera e celebrare quella vittoria con i miei ex compagni“.

In realtà ricordo bene solo i festeggiamenti successivi alla partita. Ricordo però il punto esatto nel quale ero. Rivolsi lo sguardo al guardalinee per capire se fosse fuorigioco, ma era tutto regolare. Poi la festa con i tifosi, il giro sul pullman scoperto. Ho vissuto emozioni fortissime. Quando ho vinto il Mondiale in Germania ci hanno riservato un’accoglienza particolare, ma il modo di vivere il calcio in Italia, come lo vivono i laziali, è unico“.

I tifosi della Roma sminuiscono la vittoria e affermano sia provinciale celebrarla 10 anni dopo? Credo sia, comprensibilmente, il loro modo di gestire la sconfitta. In realtà si tratta di un successo gigantesco, è normalissimo ricordarlo“.






LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.