di Giorgio BICOCCHI

In realtà, a tre giornate dalla fine, più che la tattica più idonea servirebbe una ritrovata concretezza. Perché cosa volete che gliene importi a un tifoso biancazzurro se la Lazio giocasse alla grande i restanti tre impegni se poi arrivasse solo quinta? Ecco allora: partiamo con Udine con l’obiettivo primario di fare punti, infischiandocene delle modalità con le quali (auspicabilmente) questi punti dovessero arrivare. Perché se in finale di Europa League e’ approdata una squadra che ha calciato solo una volta verso la porta avversaria in quasi 200 minuti complessivi, capite bene che – ad un certo punto della stagione – vale tutto…




Certo, l’Udinese – splendida splendente fino alla fine di ottobre, poi in modalità down – ha i suoi punti di forza che sarebbe opportuno limitare. I tre di centrocampo, ad esempio, che abbinano forza (Walace), dinamismo e applicazione (Lovric) e inventiva (Samardzic). Ma pure Udogie, promesso sposo al Tottenham, meriterebbe attenzioni particolari per il suo modo di involarsi sulla corsia sinistra, da quinto di centrocampo. Ecco, come tutte le squadre che giocano a 5 nella zona nevralgica del campo, potremmo andare in sofferenza, patendo il fraseggio e i raddoppi di marcatura. Dovremo allora dare alla svelta la palla, innescando subito i nostri due esterni di attacco. Mancando Becao l’Udinese ha perduto il suo Totem difensivo di riferimento. Non è una assenza da poco e la Lazio – con il movimento dei tre attaccanti e le eventuali percussioni di Milinkovic e Luis Alberto – ne dovrebbe approfittare. In difesa occhi su Pereyra (uno a cui la tigna non manca) e ai giochi di sponda di Nestorowski (lo ricordate a Palermo?). L’Udinese e’ squadra tranquilla, non compete neppure per l’ottavo posto (posto che lunedì pomeriggio la Juve scivoli di parecchio in classifica): alla Lazio il compito di approfittare di questa mancanza di motivazioni impellenti degli avversari. Non si dice sempre che a fine stagione contano le motivazioni? Ecco, facciamo nostro il concetto ed esportiamolo alla Dacia Arena.

A Udine Reja perse due Champions, la prima in modo rocambolesco arrivando a pari punti ma estromesso per i 7 gol che i friulani segnarono a Palermo. Ecco, Sarri potrebbe anche arrivarci domenica sera o lunedì pomeriggio con la sentenza afflittiva che colpirà la Juve. E’ quello che tutti speriamo ardentemente per poi trasformare i due successivi impegni con Cremonese e Empoli in altrettante feste con le nostre bandiere al vento…






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