di Giorgio BICOCCHI

La domanda, al ritorno dalla sosta di fine marzo, è sempre la stessa: che Lazio ritroveremo? Quella che ha collezionato 13 punti nelle ultime 5 gare di campionato, conquistando il secondo posto, o, invece, una squadra distratta e vulnerabile, che – complice lo stop forzato – ha (temporaneamente) smarrito le proprie certezze?




Ecco, esaurito l’incipit, bisognerà tenere gli occhi aperti perché il viaggio a Monza (il primo di una serie in Lombardia dal momento che il 30 aprile e poi il 7 maggio saremo al “Meazza” contro Inter e Milan) nasconde diverse insidie. Qualcuno obietterà: ma il Monza – con 15 punti di vantaggio sulla terz’ultima – è tranquillo e senza obiettivi… E un altro: in fondo nell’ultima gara ha pareggiato con la Cremonese, mica col City… E ancora: la sua difesa – per numero di gol subiti (37 in 27 gare) – è solo la quattordicesima della Serie A… E poi: lo sapete che a Palladino mancheranno Izzo, Pessina e Rovella, ovvero tre cardini della squadra? 

Tutto vero ma resta pur sempre trasferta infida perché i biancorossi – innanzitutto – marcano a uomo (cosa che ci ha sempre dato fastidio, vedi la gara col Verona) e poi perché, in avanti, c’è gente in grado di crearci seccature come Petagna, Caprari o gli arrembanti Carlos Augusto e Churria. Vero, la difesa un po’ traballa anche se Pablo Mari è un regista della retroguardia veloce e scaltro. Meglio giocare sul più lento Caldirola? Si, potrebbe essere opzione maggiormente praticabile, soprattutto per scattisti come Zaccagni e Felipe.

L’interrogativo maggiore sarà però come la Lazio cercherà di schivare le ferree marcature a uomo ordinate da Palladino, soprattutto in mezzo al campo. Servirà allora un fraseggio rapido e, auspicabilmente, in verticale per sprigionare il repertorio dei due esterni di attacco e di Lazzari che prenderà il posto di Marusic. Altrimenti, braccati come saremo su ogni zolla di campo, rischiamo seriamente l’ingolfamento e il correlato, sterile stallo. Inutile sottolinearlo: il calendario di aprile – condito anche dalle sfide con Juve, Toro (altra partitaccia, seppure casalinga, perché nelle ultime 4 sfide con i granata abbiamo sempre pareggiato…), Spezia e Inter – brulica di potenziali fregature. 

Ecco perché dovremo andare in campo convinti sin dalle prime battute, decisi a prenderci i tre punti. Sospinti dai 3500 tifosi che, sin dalle prime ore del mattino, volgeranno la bussola verso la Brianza. Si entra nella fase cruciale della stagione: farò quel che potrò per la mia Lazio… 






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