Sull’edizione odierna del quotidiano Il Messaggero, lunga intervista a Lucas Leiva: l’ex centrocampista brasiliano della Lazio ha dovuto interrompere l’attività agonistica in queste settimane a causa di un problema cardiaco. Eccone alcuni estratti:




Ho avuto questa sorpresa, non potrò più giocare, ma almeno di salute sto bene. Avevo la missione di aiutare la mia squadra del cuore, il Gremio, a tornare nel Brasileirao e ci sono riuscito. Quest’anno volevo dare il massimo perché abbiamo un gruppo forte, ma non potrò. Provo a vedere il lato positivo perché poteva andare peggio. Se non avessi saputo del problema sarei potuto morire in campo. La salute viene prima di tutto e sono felice di stare vicino alla famiglia e agli amici“.

Sto seguendo la Lazio, sta andando molto bene in campionato, a parte qualche momento difficile. Poi sicuramente la vittoria del derby darà uno stimolo in più per la corsa Champions, che so bene essere un obiettivo fisso. Ci vuole tempo per capire cosa chiede Sarri, ma i risultati stanno arrivando. Zaccagni può fare ancora di più. Milinkovic continua a dimostrare tutto il suo valore. Lazzari sta giocando meno, ma dà tanto in fase offensiva. Di Marusic ti puoi sempre fidare. Poi c’è Pedro, giocatore straordinario, e Felipe Anderson che è stato fondamentale senza Immobile“.

Cataldi lo scorso anno ha avuto una crescita importante e sta migliorando anche difensivamente. Marcos Antonio è un giocatore molto diverso da me, è sbagliato fare il paragone perché lui è più di possesso. Ha avuto qualche difficoltà che non immaginavo, ma si vede che ha un gran potenziale. Mi sarebbe piaciuto giocare ancora per Sarri, è talmente un intenditore di calcio che a volte ti serve molto tempo per capirlo. Ovunque è andato ha vinto. Questa stagione ha avuto i giocatori che voleva e i risultati stanno arrivando. Se poi la squadra ha un’identità chiara non vedo perché non puntare su di lui per tanto tempo“.

La Lazio è una società che mi ha dato tanto, così come i tifosi. Abbiamo vinto tre trofei, ci siamo qualificati in Champions e senza Covid potevamo vincere lo scudetto nel 2020. Roma è una città speciale e di sicuro ci tornerò spesso“.






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