di Giorgio BICOCCHI
Ci schieriamo subito, a poche ore dalla prima gara della Conference League: d’accordo che è competizione neofita, d’accordo che non possiede pedigree ma – vista la concorrenza in campionato e il momento così così che viviamo – conviene provare ad arrivare sino in fondo. Missione mica facile, peraltro, perché le altre rivali iscritte – il Villareal, la Fiorentina, il West Ham, il Braga, l’Anderlecht, il Lech su tutti – sono formazioni solide che vantano la stessa nostra aspettativa.
Ecco perché – pur in un Olimpico semivuoto – converrebbe dare seguito alle parole pronunciate da Sarri nella conferenza-stampa di presentazione della sfida, ovvero giocare una gara seria. Che, semplificando, vorrebbe dire scendere in campo concentrati, agonisticamente “cattivi”, dando ritmo alle nostre avanzate, senza dare corda ad uno sterile giropalla, panacea per chi – come il Cluj – vorrebbe proprio addormentare il canovaccio della gara.
A proposito… che Cluj attendersi? Ovviamente abbottonato, serrato nella propria metà campo, solo di rado spavaldo in attacco (a meno di qualche nostra colpevole omissione…). Scordiamoci di vedere i rumeni in pressing: ci aspetteranno compatti. Fecero lo stesso anche nel 2019, nell’ultimo precedente. Incassarono il gol dell’1 a 0 di Correa e mai uscirono dal guscio, quasi difendendo il punteggio (che peraltro gli valse il passaggio al turno successivo di Europa League a nostre spese).
Cosa sarebbe bello augurarsi? Rigorosamente una vittoria franca, anche larga in modo da trasformare il viaggio di ritorno in Transilvania, prima di Lazio-Samp, in una formalità. Sembra un sogno e forse lo è visto il momento non proprio florido della Lazio, sparagnina in attacco, molle e leziosa a centrocampo.
Un nome su cui puntare per far saltare il bunker rumeno? Zaccagni, sicuro, in grado di saltare gli avversari, convergere e calciare. Poi ovviamente Ciro, desideroso di tornare al gol, l’unica medicina che conosce per lenire i suoi rimpianti.
Per il resto – non sapendo che undici manderà in campo Sarri – l’auspicio è vedere una Lazio completamente sul pezzo, che non mandi alle ortiche la serata, che faccia pace col suo pubblico, riprendendo a vincere.
Perché solo uno squillo d’autore ci condurrebbe meno preoccupati, domenica prossima, all’Arechi…