di Giorgio BICOCCHI




D’accordo, l’Empoli, all’Olimpico, suscita ricordi bruttini (lo scorso gennaio dopo 10 minuti era già in vantaggio 2 a 0, complice uno dei tanti momenti-horror della prima Lazio di Sarri…) ma se non dovessimo battere gli azzurri sarebbe davvero un problema…

Insomma quella di domani è una gara da vincere forse mettendo al bando la tattica, gli schemi ma solo servendosi del cuore e del temperamento. Le risorse che ci sono clamorosamente mancate dal trentesimo minuto in avanti della sfida al Via del Mare.

L’Empoli si salverà facilmente: ha un telaio super-affidabile, un portiere che para, un attacco che punge (ora è arrivato anche Caputo) e un centrocampo che coniuga grinta e classe. Una squadra da metà classifica, insomma, vero vanto del Presidente Corsi e del suo staff. Uno di quelli che, in Serie A, raramente sbaglia un colpo, ingaggiando giocatori bravi a basso costo che, puntualmente, diventano ancora più bravi, pronti poi per essere ceduti a cifre esorbitanti (Parisi e Vicario saranno due di questi).

Alla Lazio si chiede di partire, soprattutto. a tutto sprint, senza perdere eccessivi minuti in sterili passaggi orizzontali. La Nord – a meno di un clamoroso ribaltamento del dispositivo del Giudice Sportivo – sarà chiusa a doppia mandata e quindi mancherà pure il sostegno del tifo più caldo. Bisognerà riconquistare l’attaccamento dei tifosi con una gara tutta cuore, tutta sostanza perché i tre punti ci servono maledettamente. Una Lazio colpevole, d’altronde, non ha compreso l’importanza di questo mese di gennaio in cui si orienterà il cammino in Campionato e in Coppa Italia.

Occorre una partita di riscatto. Alla nostra portata, certo, solo se sapremo recuperare smalto in attacco e se blinderemo nuovamente la retroguardia. Il segreto della nostra prima parte di stagione…






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