di Giorgio BICOCCHI

Ma non erano meglio quei tranquilli pomeriggi in poltrona a vedere il Mondiale di Doha? Non c’era stress. E non ci si arrabbiava mica…. Ricomincia il Campionato e la Lazio scivola. E pure di brutto.. Lo fa giocando bene 25 minuti. Poi il crollo, di testa e di gambe. Che non può che spaventare visto il calendario compresso del mese di gennaio…

Primo tempo

– Si comincia e subito l’incornata di Casale chiama Falcone ad una prodezza;

– Giochiamo su ritmi alti: buono perché temevamo invece, almeno in apertura, il tiki-taka sterile;

– Lazzari corre come un treno e ara la fascia destra;

– Arriviamo bene sul fondo;

– Casale si trasforma in Iniesta: lancio al bacio e Ciro realizza un gol difficilissimo, incrociando il destro;

– Ancora Ciro fallisce in acrobazia il 2 a 0 su assist morbido di Milinkovic;

– Ancora Lazio ma Basic conferma un difetto: per essere una mezz’ala si mangia un sacco di gol. Sarà questo il nostro ultimo, vero squillo offensivo;

– Perfetti per 25-28 minuti decidiamo poi di aspettare il Lecce, concedendogli l’iniziativa;

– Casale spende il “giallo” per fermare Colombo;

– Ripartiamo a stento: sarà una scelta ponderata o sarà stato un piccolo deficit fisico? La ripresa ci farà propendere per la seconda tesi…;

– Per carità, il Lecce non impensierisce Provedel ma la frazione si chiude col risultato in bilico. Peccato aver sciupato un paio di ottime occasioni per il raddoppio

Secondo tempo

– Che ripresa sarà ? Di delusioni e fregature. Perché il Lecce spingerà e sarà imprendibile mentre noi saremo opachi e senza sprint;

– E’ l’ingresso di Di Francesco a metterci in crisi: su quella corsia si passa, eccome;

– E la frittata e’ nell’aria: prima Di Francesco propizia il pari di Strefezza, poi invita al facile tap-in Colombo. Lazio in crisi e in svantaggio;

– Tutti i nostri centrocampisti giocano una gara insufficiente. Ci sta allora faticare a Lecce;

– Neppure l’ingresso di Anderson ci rivitalizza. Non calciamo più in porta, ahinoi;

– Rispetto al Basic di oggi rimpiangiamo Luis Alberto (pure con la testa al Cadice);

– Perdiamo malamente: e’ il terzo stop nelle ultime cinque gare. La difesa non è più impenetrabile e si tribola. Eccome…

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