L’ex attaccante biancazzurro, Beppe Signori, è intervenuto ai microfoni di Radio Radio Lo Sport. Ecco le sue parole:

“Dico sempre di aver avuto moltissimi allenatori e un solo Maestro. Zeman mi ha trasformato da anonimo trequartista ad attaccante vero. Mi ha insegnato i tempi di gioco, gli inserimenti, i tagli: è stato fondamentale. Mi chiamò ai tempi del Foggia e mi disse “Ciao Bomber”, e gli ribattei che ne avevo fatti appena 5 a Piacenza. Lui aveva visto qualcosa che io non notavo. Riguardo a Eriksson, l’episodio di Vienna, in cui mi fece scaldare un tempo senza farmi entrare, fu la goccia che fece traboccare il vaso. Mai avuto con lui grande feeling a livello umano. L’allenatore viene pagato per fare scelte tecniche, ma quando manchi di rispetto dal punto di vista umano non va bene. Sarei rimasto a vita alla Lazio, ma poi si devono fare delle scelte. Aver letto che aveva chiesto la mia cessione è stata una coltellata, non me l’aveva detto”.

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