di Fabio BELLI

Le pagelle biancazzurre dell’ultima sfida dell’anno: la Lazio arriva stanca a Torino e incassa un tris all’Allianz Stadium contro una Juventus che centra il sorpasso in classifica.

Provedel 5 Significativo che uno dei più stanchi sia il portiere: uscita kamikaze e avventata sul vantaggio di Kean, presa non irreprensibile sul raddoppio del centravanti juventino. Oppone anche un paio di ottimi interventi ma da gennaio servirà una sana alternanza con Maximiano per garantire sempre massima lucidità a lui che ormai è il titolare indiscutibile.

Hysaj 5 Non è un ritorno al passato sul piano della concentrazione ed è già qualcosa, ma Kostic è un cliente difficilissimo, gli pianta i fari addosso e lo punta finché non lo investe. (dal 24’st Mario Gila 5 Esperimento da terzino forse da non ripetere, cerca subito di far segnare gli avversari e Chiesa gli scappa via facilmente sul gol del 3-0).

Casale 5 A un ottima partenza segue una specie di naufragio dopo il gol del vantaggio juventino: linea alta, riferimenti persi e il roccioso difensore visto nelle ultime partite va in difficoltà.

Romagnoli 5.5 Alza bandiera bianca anche lui sul terzo gol di Milik, aveva cercato di resistere strenuamente guidando la difesa come il capitano di un vascello nella tempesta.

Marusic 6 Uno dei pochi, forse l’unico con Pedro, che ha dato l’impressione di avere ancora benzina: partita di buona applicazione, non può far nulla quando gli avversari prendono il sopravvento.

Milinkovic-Savic 4.5 Errore fatale che cambia una partita che nonostante le difficoltà la Lazio stava controllando. Poi tante aperture sbagliate, duelli aerei persi: l’impressione è che perso il derby a causa di Manganiello la testa da Rotterdam a Torino, passando per il Monza, sia già stata spedita in Qatar. Anomala anche la sostituzione che pure arriva dopo una brutta botta presa da Locatelli. (dal 78′ Marcos Antonio SV Entra a frittata bell’e fatta).

Cataldi 5.5 L’inizio è buono e sembra voler ricalcare la guerreggiante prova del derby, poi si adegua alla confusione generale. (dal 58′ Vecino 6 Buon ingresso in una situazione in parte già compromessa, le imprecisioni sotto porta contro Salernitana e Monza hanno forse offuscato quella che ormai è la sua importanza nelle trame della squadra, ormai invece da non dimenticare).

Basic 5 I buoni ingressi contro Roma e Monza gli vengono una chance da titolare. Sprecata con l’ennesima prova anonima, senza la capacità di dare riferimenti a centrocampo. (dal 58′ Luis Alberto 5.5 In una partita come questa serviva dall’inizio, peccato per la chance sprecata che avrebbe potuto riaprire la partita. Deve comunque ritrovare una sua dimensione in questa squadra).

Pedro 6 Forse pecca un pizzico in concretezza ma vederlo sprintare dall’inizio alla fine, alla terza partita da titolare in 8 giorni e con i fastidi fisici che lo accompagnano, fa capire come mai la sua straordinaria carriera è arrivata a numeri di tale misura.

Felipe Anderson 5.5 Anche lui non si arrende fino alla fine ma probabilmente non ne può più del ruolo di falso nueve: speriamo di rivederlo presto sprintare sulla corsia esterna e non andare a sbattere contro i marcantoni dei centrali avversari di turno: non può e non deve essere il suo compito.

Romero 6 Prova che conferma la qualità di questo giovane, piccolo diavolo: difficile trovare la giocata decisiva in maglie così strette, dimostra comunque di aver meritato la fiducia di Sarri. (dal 69′ Cancellieri 5.5 Qualche imprecisione di troppo, come al solito, anche se entra in un momento in cui c’era oggettivamente poco da inventarsi).

L’all. Maurizio Sarri 5.5 Troppe assenza e troppa stanchezza, è pacifico: da parte sua è mancata qualche intuizione iniziale (Vecino e Luis Alberto necessari, soprattutto non si è fiutato il pericolo-Milinkovic) e la voglia di trasmettere un atteggiamento più simile al derby: cercare di contenere e ripartire, stavolta invece si è subito un gol in contropiede allo Stadium. Male ma fortunatamente bene la classifica, si riparta da lì.

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