di Giorgio BICOCCHI 

La Juve segna spesso di rimessa, come accaduto contro l’Inter e nel viaggio a Verona? Bene, non diamogli il contropiede. Giochiamo stretti e compatti, col fraseggio veloce, certo, ma mai sbilanciandoci.

Ecco una possibile chiave di lettura di Juve-Lazio. Affrontiamo una squadra in ripresa certamente per le ultime cinque vittorie ottenute ma che, pur risollevandosi, ancora non ha convinto sul piano della manovra. Forse lo farà da gennaio in poi quando Chiesa, Kostic o Di Maria cominceranno a sfornare assist continui per Vlahovic.

Della cosa ci interessa relativamente. Per dribblare l’ultima imboscata dell’anno, restando senza sconfitte nei matches fuori casa, occorrerà probabilmente replicare la gara tutta cuore e sostanza giocata nel derby. Bloccando – o inaridendo – le fonti del gioco bianconero, gettando più di un occhio ai due babies Miretti e Fagioli, alzando la contraerea sulle palle ferme perché quando avanzano Danilo, Bonucci, Bremer o Milik sono sempre pensieri.

Possiamo gradire due risultati su tre e non è poco davvero. Giocheremo con la mente leggera in virtù dei 30 punti in classifica e anche questo riscontro gratifica e ci rende meno inquieti. Ecco perché – per l’ultima fatica dell’anno – e’ lecito attendersi una Lazio compatta, che fraseggi ma che poi viaggi in velocità grazie agli sprint di Felipe e Pedro. Naturale pensare che uscire imbattiti dallo Stadium dipenda dalle prestazioni dei due centrali di difesa e dei due laterali. Se così davvero sarà ci godremo i Mondiali qatarioti sul divano in completo relax. Già pensando alla gara al via del Mare del 4 gennaio…

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