di Giorgio BICOCCHI

Dare subito ritmo alla gara, braccare lo Spezia sin dai primi minuti. Ecco cosa fare domenica all’ora di pranzo contro lo Spezia di Gotti, maltrattato come noi dal calendario che, in rapida successione, gli ha assegnato Inter, Juve, Napoli e Lazio nei primi quattro viaggi lontano dal “Picco”.




In una gara del genere, con gli ospiti che ci aspetteranno per poi ripartire di rimessa, il ritorno di Lazzari, soprattutto, sembra davvero beneaugurante perché gli sprint del nostro esterno, unitamente alle percussioni di Felipe e Zaccagni, possono essere il grimaldello giusto per bucare Dragowski.

Non eccelle la difesa dello Spezia che ha incassato in casa due reti dal Bologna e uno dalla Samp. E a centrocampo Gotti dovrà rinunciare a Reca e Kovalenko.

Lo scorso anno segnammo nelle due sfide contro i liguri ben 10 reti. Domenica, all’ora di pranzo, ce ne basterebbe anche una per rimpinguare la classifica e magari scavallare qualche posizione. Servirà una Lazio concentrata, sicura di se’, che muova in fretta la palla e attacchi a testa bassa la difesa spezzina che certo non brilla per solidità.

In difesa dovremo guardarci dagli spunti di Gyasi, meno prevedibile rispetto al potente Nzola a cui peraltro Romagnoli dovrà riservare attenzioni. Agudelo, uno col baricentro basso, dunque estroso e pieno di colpi, dovrebbe sedersi inizialmente in panchina. Gotti potrebbe schierarlo nella ripresa quando la Lazio – la speranza dei 40.000 che affolleranno l’Olimpico e’ questa – sarà magari già passata in vantaggio. Sarà la prima gara di una lunga sequenza di sfide disseminate nel mese di ottobre. Ecco perché è forse la più importante, ecco perché è da vincere con qualsiasi procedura. E una Lazio appena al di sopra di un rendimento sufficiente e’ in grado di farlo…






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