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L’avv. Gian Luca Mignogna, promotore della rivendicazione per l’assegnazione dello Scudetto 1915 alla Lazio, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio:




L’attenzione dei tifosi laziali sulla questione dello Scudetto del 1915 è ancora molto alta. Ricevo costantemente messaggi per aggiornamenti, purtroppo c’è un po’ di sfiducia nelle istituzioni. E’ vero che se il procedimento venisse avocato dalla Società Sportiva Lazio avrebbe più peso, ma il presidente Lotito è anche consigliere federale e si troverebbe in un conflitto di interessi che stopperebbe dall’alto la richiesta“.

Dal punto di vista sostanziale c’è da precisare che in base ai documenti che sono emersi in corso di procedimento, nell’aprile 2020, è venuto fuori che il Campionato 1914/15 non è mai stato formalmente e ufficialmente assegnato. Ce lo dicono gli annuari della stessa FIGC che siamo stati in grado di recuperare. L”excursus di tutta l’attività federale degli anni ’20 e ’30 comprova solo l’assegnazione del campionato settentrionale, equivocata e poi tramandata acriticamente come se fosse stata l’assegnazione del campionato nazionale. In realtà tutto questo non è mai avvenuto. Fino a due anni fa si parlava di delibera irreperibile, come mi scrisse via pec la Federazione, ma ormai dobbiamo passare alla qualificazione di “inesistente”, visto che non c’è traccia di alcuna attività federale che possa aver attribuito lo Scudetto 1915 al Genoa. All’epoca chiaramente il Campionato Settentrionale era più importante dal punto di vista della popolarità, ma non può essere equivocato con il Campionato Nazionale disciplinato dalle norme“.

Essendo stato riscontrato che il Genoa fu Campione d’ufficio del Nord e la Lazio del Centro-Sud l’epilogo più logico sarebbe l’ex aequo, considerando anche la norma 70 della Carta Olimpica che prevede in questi casi l’assegnazione a pari merito. Il problema è che l’ultimo riferimento del presidente Gravina ai cosiddetti Scudetti Contesi risale ormai al dicembre 2019: da allora in poi non c’è più stata alcuna comunicazione, né sotto un profilo ufficioso né tantomeno ufficiale. E’ la cosa che più spiace, perché fa pensare che le vicissitudini interne e le frizioni di cui si è parlato mediatamente hanno bloccato la definizione di questi procedimenti, compresi quelli riguardanti le altre società“.

Il calcio italiano su questo tema non sta facendo una bella figura: quando allo scoppiare della pandemia il calcio si fermò uscirono articoli in merito su testate di tutto il mondo e io stesso sono stato intervistato da molti media europei e americani. Ignorare completamente la questione è un atteggiamento sconcertante, palesa un grave problema di trasparenza. Abbiamo impiegato quattro anni e mezzo per reperire tutte le fonti che si erano smarrite. Le abbiamo riportate alla luce tutte, dal Regolamento Ufficiale del Campionato 1914/15 al Bollettino Federale, dalla mancata delibera a favore del Genoa alle copie dell’Italia Sportiva, quotidiano organo ufficiale della FIGC, fino agli Annuari Federali degli anni ’20 e ’30. Si tratta di una questione che non può essere lasciata agli umori di chi deve decidere, il dovere non è solo morale ma anche giuridico. Gli ex aequo per i campionati contesi sarebbe un gesto sanatorio e un atto di equità e fratellanza tra le società contendenti, non può che essere questa l’unica soluzione percorribile perché sarebbe bene accetta da tutti i competitors. E’ chiaro che comunque, almeno per il caso 1915, stiamo valutando anche percorsi alternativi. La Figc non può continuare a far finta di nulla…“.






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