La vernice al posto della penna, una serranda come foglio. E l’ennesimo atto vergognoso. Brutto risveglio, ieri mattina, per Gabriele Paparelli, il figlio dell’uomo che perse la vita a causa di un razzo partito dalla Curva Sud durante un derby Roma-Lazio disputato il 28 ottobre 1979.




Purtroppo, da allora, ogni tanto qualcuno torna a sproposito sul triste argomento, stavolta riemerso a causa di un botta e risposta tra tifosi dell’una e dell’altra sponda del Tevere. «Parli di Durazzo, ma occhio al prossimo razzo!», è la scritta apparsa sulla saracinesca di un’attività commerciale a Centocelle. Il riferimento è all’ironico invito di andare a dormire nella città albanese non lontana da Tirana, che i supporter biancocelesti rivolgevano ai romanisti in vista della finale di Conference League. «Non ce la facciamo più – spiega Paparelli – vorremmo solo che mio padre Vincenzo, dopo più di quarant’anni, potesse riposare in pace». Poi spiega: «Mi ha avvisato un amico tifoso della Lazio, che insieme ad uno della Roma provvederà presto a rimuovere la scritta». Con la speranza che i due siano d’esempio a chi ancora non sa cosa significhi il rispetto della memoria e che la frasaccia sia stata davvero l’ultima.

(fonte: iltempo.it)






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