A bordo di un go-kart in compagnia di Gianluca Di Marzio, Ciro Immobile ha risposto alle domande del giornalista esperto di calciomercato durante l’appuntamento serale di “Speciale calciomercato” di Sky.




“Nella mia carriera ho vissuto il calciomercato in maniera diversa: gli anni in cui sono uscito dalla Primavera della Juventus sono stati un po’ agitati, erano gli anni dei prestiti e delle comproprietà e ho cambiato un po’ di squadre come è normale per un giovane, prima di arrivare alla Lazio e firmare praticamente a vita.”

“Ricordo che quando sono andato a firmare per il Borussia Dortmund c’era Jurgen Klopp in sede che mi ha spiegato in ogni particolare perché avevano scelto proprio me. Mi ha spiegato di aver visto circa 60 partite in cui giocavo io, mi aveva fatto piacere essere seguito con tanta attenzione e scelto con tale convinzione.”

“Il ritorno di Zeman a Pescara sarebbe davvero una bella storia, sono felice che il mister possa tornare in una città dove abbiamo fatto grandi cose insieme.”




“Devo dire che il lavoro più duro con Sarri ha riguardato la difesa, è stato il reparto che ha subito un vero e proprio scombussolamento dal punto di vista tattico e hanno dovuto lavorare sempre di più, soprattutto inizialmente. Essendoci sempre palla scoperta la difesa inevitabilmente andava in difficoltà, gli infortuni di Acerbi e Ramos non ci hanno aiutato e anche Manuel Lazzari inizialmente ha fatto un po’ di fatica ma per fortuna abbiamo potuto contare su un campionato all’altezza di Patric. Come ha detto il mister è stato un peccato che il campionato sia finito, avevamo trovato una quadra e un equilibrio che poteva regalarci ancora altre soddisfazioni, visto come stavamo crescendo e ci stavamo divertendo in campo”.

“Ho sentito il mister Mancini prima delle convocazioni in Nazionale, abbiamo parlato del mio infortunio e mi dispiace non esserci potuto essere. A parte il secondo tempo con l’Argentina l’Italia ha espresso un calcio più in verticale e sono più che felice di continuare a dare il mio contributo in Nazionale, magari come un gioco come quello visto nelle ultime partite che aiuti a sfruttare meglio le mie caratteristiche. L’Europeo resta comunque una soddisfazione indimenticabile, un’impresa che mancava da 60 anni alla Nazionale.”






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