di Claudio Chiarini
e Marco Valerio Chiarini
Giornata molto favorevole alla Lazio. Batte autorevolmente la Fiorentina in trasferta con un perentorio 0-3 e, complice il meritato pareggio strappato dal Genoa nella tana della Roma, aggancia il 6° posto in classifica rivedendo dopo mesi un posto in Europa. In più, grazie all’imprevedibile sconfitta casalinga dell’Atalanta contro il Cagliari con i bergamaschi scavalcati al quarto posto dalla vittoriosa Juve di Vlahovic, i biancazzurri avvicinano anche la zona Champions League in una classifica che in generale si accorcia in virtù della sconfitta dell’Inter nel derby milanese.
La vittoria del Milan e quella del Napoli in trasferta a Venezia aprono più che mai infatti la lotta Scudetto con al vertice tre squadre in due punti: Inter 53, Milan e Napoli 52. La Juve, a quota 45, è in rimonta e rientra in gioco, ma deve continuare a guardarsi le spalle dall’Atalanta a 43. Lazio e Roma sono appaiate a 39 e la Fiorentina è ora staccata a 36 punti.
In zona salvezza grande balzo in avanti del Cagliari che raggiunge quota 20 punti grazie ai 3 conquistati a Bergamo e della Sampdoria di Giampaolo (23 punti) che strapazza il Sassuolo (4-0) trascinata da un immenso Candreva. I sardi superano in classifica il Venezia (18 punti) sconfitto da Napoli ed ora terzultimo. Galleggiano il Genoa, penultimo con 14 punti grazie al prezioso pareggio con la Roma e la Salernitana (10 punti) che, nonostate due splendide gemme su punizione di Verdi, non spezza la serie positiva dello Spezia che a 26 punti è fuori dalle acque pericolose della lotta retrocessione. Acque dalle quali esce anche l’Udinese (26 punti) che strapazza in casa il Torino (32), mentre Bologna (28) ed Empoli (30) pareggiano e restano nella zona tranquilla così come il Sassuolo (29) malgrado la brutta sconfitta di Genova.
Tornando alla vittoria biancazzurra a Firenze, è scesa in campo una Lazio volitiva e concentrata che nella prima mezz’ora ha risposto con il palleggio al furioso pressing alto dei viola, rischiando in una sola occasione concessa da Patric (buona la sua prova, incredibile l’assist a Immobile per il terzo gol) a Cabral, che però si è visto neutralizzare il colpo di testa da Strakosha (ottima partita). Ma dalla mezz’ora in poi la Lazio ha preso il sopravvento ed ha cominciato a creare azioni da gol con continuità, guidata dalle ripartenze di Luis Alberto (ottimo), Lazzari (buono), e Zaccagni (eccellente), il migliore in campo tra i biancazzurri insieme con Milinkovic-Savic (eccellente) che ha aperto le marcature proprio su un millimetrico assisi di Zac, e Immobile (eccellente) autore del secondo e del terzo gol, che tecnicamente è autogol di Biraghi. Anche Felipe Anderson (ottimo) ha dato il suo contributo entrando in campo grintoso e motivatissimo per dare respiro a Pedro (solo discreto questa volta, anche perché in non perfetta condizione atletica), così come Cataldi (discreto) ha sostituito Leiva (buono) anche perché ammonito. La difesa, detto già di Patric, ha contribuito alla quarta partita consecutiva senza subire gol con una prova stavolta lucida e senza errori di Luiz Felipe (buono) e con qualche errore di troppo da parte di Marusic (discreto) che ha perso due palloni pericolosi in fase di uscita. Anche Hysay (n.g.) e Basic (n.g.), che ha fallito il quarto gol nel finale, hanno fornito il loro contributo nei pochi minuti durante i quali sono rimasti in campo.
La trasferta di Firenze si presentava assai insidiosa e difficile alla vigilia, perché la Fiorentina, oltre ad essere una diretta rivale per l’Europa, è una squadra aggressiva, che crea molte occasioni da gol e poche di solito ne concede agli avversari. Decisiva in questa vittoria biancazzurra è stata la possibilità che Sarri ha avuto, grazie alla sosta, di allenare la squadra per un lungo periodo: i risultati si sono visti perché la Lazio ha disputato la miglior partita della stagione ed il punteggio ne è stata la logica conseguenza. Adesso però arriva il difficile con una sequenza ravvicinata di partite, situazioni che abitualmente mettono in evidenza l’inadeguatezza della rosa corta della Lazio.
Ma il lavoro di Sarri ormai ha attecchito e i giocatori vorranno dimostrare al Comandante di poter sopportare, nonostante la panchina corta, i ritmi imposti dal calendario alle grandi squadre impegnate su più fronti.