di Fabio BELLI

La settimana del derby si ripete: una grande vittoria (Roma allora, Inter stavolta), una buona prova europea (Lokomotiv allora, Marsiglia stavolta), un tracollo esterno in provincia (Bologna allora, Verona stavolta). La Lazio non regge le tre partite ma anche le trasferte sono in rosso, al di là di un Luis Alberto sacrificato sull’altare di un equilibrio che semplicemente non esiste e di una coppia centrale improponibile ad alti livelli. Troppi dubbi con la consapevolezza che aver raggranellato 2 punti contro Torino, Cagliari, Bologna e Verona avrà un peso non indifferente sulla classifica finale.




FORMAZIONI – Nessuna sorpresa in difesa, c’è l’esordio di Radu al centro della difesa al fianco di Patric, vista la contemporanea indisponibilità di Luiz Felipe ed Acerbi. Ancora panchina per Luis Alberto, stavolta a centrocampo c’è Akpa Akpro e non Basic.

PRIMO TEMPO DA INCUBO – La Lazio ha di che protestare nei primi 10′ di gioco, prima contatto dubbio su Immobile in area, soprattutto al 9′ Miguel Veloso stende Milinkovic-Savic   lanciato a rete ma al contrario di quanto accaduto con Soumaoro in Bologna-Milan, l’arbitro Piccinini non concorda il rosso ma solo l’ammonizione. Da questo momento in poi è monologo del Verona, doppia grande occasione per Ilic che non trova il gol da centro area al 12′ e al 20′, poi sbaglia due volte Barak, prima calciando fuori e poi trovando una grande risposta di Reina. Ma alla mezz’ora passano i padroni di casa, con una imbucata centrale di Caprari per Simeone che non lascia scampo a Reina. La scena si ripete al 36′, errato rinvio di Reina e Miguel Veloso può servire Simeone, che trova la doppietta con una bordata imparabile per l’estremo difensore laziale.

IMMOBILE NON BASTA – La ripresa parte con Immobile che trova subito il gol, servito da Milinkovic-Savic e con la complicità di Montipò che si lascia passare il pallone tra le gambe. Ammonito Akpa Akpro, sostituito al 10′ da Luis Alberto mentre Lazzari rileva Hysaj, Felipe Anderson in precedenza spreca una buona occasione con un diagonale d’un soffio a lato, ignorando Immobile meglio piazzato. Il Verona però al 18′ passa ancora: Pedro perde un brutto pallone e si innesca di nuovo il duo Caprari-Simeone, col “Cholito” che si prende la seconda tripletta in carriera dopo quella realizzata, curiosamente sempre contro Sarri, in un Fiorentina-Napoli. La Lazio sembra svuotata anche dopo gli l’ingresso in campo di Raul Moro e Cataldi per Pedro e Lucas Leiva, anche se Milinkovic-Savic di testa coglie una clamorosa traversa e subito dopo Montipò compie un grande intervento su un colpo di testa di Patric. E al 92′ sull’ultima discesa di Faraoni c’è Simeone pronto a scrivere la storia di testa, segnandone 4 da solo. Episodi che tagliano definitivamente le gambe a una Lazio che chiude senza benzina, come a Bologna: un problema che si ripresenterà e al quale per ora è difficile immaginare come porre rimedio.

IL TABELLINO

SERIE A

VERONA-LAZIO 4-1

Marcatori: 30′, 36′, 62′, 92′ Simeone (V), 46′ Immobile (L)

HELLAS VERONA (3-4-2-1): Montipò; Dawidowicz, Günter (68′ Sutalo), Casale (45′ Ceccherini); Faraoni, Ilic (80′ Magnani), Veloso (68′ Tameze), Lazovic (80′ Hongla); Barak; Simeone, Caprari. A disp.: Pandur, Berbardi, Kalinic, Lasagna, Cancellieri, Rüegg, Bessa,. All.: Igor Tudor

LAZIO (4-3-3): Reina; Marusic, Patric, Radu, Hysaj (56′ Lazzari); Milinkovic, Leiva (63′ Cataldi), Akpa Akpro (56′ Luis Alberto); Felipe Anderson, Immobile, Pedro (63′ Moro). A disp.: Strakosha, Adamonis, Vavro, Floriani Mussolini, Basic, Escalante, Muriqi, Romero. All.: Maurizio Sarri

Arbitro: Marco Piccinini (sez. Forlì)

Assistenti: Alessio Tolfo – Antonio Vono

IV ufficiale: Niccoló Baroni. V.A.R.: Luca Pairetto. A.V.A.R.: Dario Cecconi

NOTE – Ammoniti: 9′ Veloso (V), 44′ Patric (L), 56′ Akpa Akpro (L), 67′ Ceccherini (V). Recupero: 1′ pt.






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