di Alessandro DE CAROLIS

Ecco le pagelle di Lazio-Inter, match valido per l’ottava giornata della Serie A. Sugli scudi oggi è giusto mettere tutta la squadra, perchè non si batte una formazione come l’Inter con le sole giocate di alcuni singoli. La prestazione è stata corale e lodevole, un grande segnale dopo lo scivolone di Bologna.

Reina 7: non può nulla sul rigore di Perisic. Partita senza sbavature. Preciso nei passaggi corti e nei rilanci lunghi. Miracolosa la parata con la mano di richiamo sul tiro di Perisic. Grande risposta dopo il passo falso di Bologna.

Marusic 7.5: prestazione suntuosa. È una garanzia, non è un caso che anche Sarri se ne è innamorato. Attento e preciso in fase difensiva, prezioso in quella offensiva. Gioca bene sia destra che a sinistra, merita il posto da titolare.

Luiz Felipe 7: una diga. Insuperabile. Senza Acerbi è lui il faro difensivo della Lazio. Annulla del tutto un cliente scomodo come Dzeko. Impeccabile per tutti i 96’, compie una grossa ingenuità a fine partita facendosi espellere.

Patric 7: ripaga in pieno Sarri per la grande fiducia concessagli. Sono anni che questo ragazzo viene criticato, ma incanta ogni allenatore. Partita lodevole.

Hysaj 6: il meno brillante della serata. Causa un rigore ingenuo su Barella, perde spesso i contrasti e va spesso in difficoltà appena viene puntato. La Lazio dilaga quando esce dal campo (dal 66’ Lazzari 7: entra subito in partita con le sue accellerate. Mette in difficoltà Darmian. Si procura la punizione del 3-1. Non può stare in panchina).

Basic 7: la sorpresa tattica della serata. Scelto al posto di Luis Alberto, gioca un’ottima partita non facendo rimpiangere lo spagnolo. Handanovic gli nega la gioia del gol, corre a tutto campo rendendosi utile in entrambe le fasi. Meriterebbe più spazio (dal 66’ Luis Alberto 7.5: pennella l’assist per il gol di Milinkovic. Punizione perfetta, tesa e forte a impedire l’uscita del portiere. In generale, quando entra illumina ulteriormente una squadra già “accesa” di suo).

Leiva 7: quando è in condizione fisica non c’è partita. Non perde un contrasto, è l’anima del centrocampo e riesce a prender per mano la squadra. Nel primo tempo tenta pure la conclusione in porta uscita di poco alta. The wall (dal 85’ Cataldi sv).

Milinkovic 8: la bestia nera dell’Inter. Quinto gol segnato ai nerazzurri. È la rete del definitivo 3-1 che chiude di fatto la partita. La sua fisicità in mezzo al campo è il fattore in più. Un giocatore completo, il gioiello della corona biancazzurra.

Pedro 7.5: nel primo tempo è l’anima dell’attacco laziale. Le sue giocate mettono in crisi la difesa nerazzurra. Le sue accellerate creano superiorità numerica. Suo il quasi assist sulla palla-gol di Basic (dal 75’ Zaccagni sv).

Immobile 8: pareggia i conti con un calcio di rigore perfetto, spiazzando un para-penalty come Handanovic. Prestazione da vero capitano, correndo per tutto il campo come sempre e dando ampio respiro a tutte le giocate offensive. Sul gol di Felipe Anderson costringe Handanovic ad una respinta corta, giustappunto per il tap-in del brasiliano.

Felipe Anderson 8: ancora una volta il migliore in campo. La buona notizia, rispetto alla prima esperienza laziale, è la costanza nelle prestazioni. Si sposta su entrambe le fasce per non dare punti di riferimento. Imprendibile, a tratti devastante (dal 85’ Akpa Akpro sv).

Sarri 8: vince l’ennesimo scontro diretto con Simone Inzaghi. Una vittoria in rimonta con una prestazione maiuscola. Il gol preso solo su rigore è la dimostrazione di una ritrovata solidità difensiva. Sta dando solidità alla swuadra, ma Hysaj forse non dovrebbe essere il titolare sulla sinistra. Non è un caso che con Lazzari e Marusic la Lazio sia cresciuta, e molto, nel finale di partita.

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