di Gian Luca MIGNOGNA 

Come molti ricorderanno, in occasione del 121° Anniversario della Società Sportiva Lazio è stata sottoposta a Perizia Colorimetrica (CLICCA QUI) un’antica fotografia ritraente quattro atleti della Società Podistica Lazio (Augusto Ricci, Pericle Pagliani, Felice Mariani e Olindo Bitetti), due dei quali indossavano quello che sia il sito ufficiale della Polisportiva Lazio, sia il sito ufficiale della Lazio Calcio, sia la storiografia laziale tradizionale, avevano da sempre considerato il Primo Stemma del Sodalizio capitolino.

Immagine tratta dal sito sslazio.org

Immagine tratta dal sito sslazio.it (coincidente con quella del Centro Studi 9 Gennaio 1900)

Immagine tratta dal libro “Calcio Romanus Sum”

La finalità della Perizia Colorimetrica era oltremodo evidente: utilizzare l’algoritmia scientifica della University of California per tirare una timeline oggettiva sull’effettiva matrice cromatica dei Colori Sociali originari della Lazio.

Applicando il metodo algoritmico della Scala dei Grigi all’immagine sottoposta all’esame del laboratorio ‘Fotogramma 24’, secondo le procedure dell’Università della California sopra citate, è stato possibile constatare che il Primo Stemma dell’allora Società Podistica Lazio era biancazzurro ed era composto da uno scudo svizzero a tre bande oblique, una centrale bianca e due laterali azzurre di tonalità turchese intenso (azzurro ciano, proprio come la bandiera greca).

Le Risultanze della Perizia Colorimetrica




Le risultanze colorimetriche in questione non sono affatto piaciute ad alcuni ricercatori lazialwikisti che, non potendone mettere in discussione gli aspetti strettamente scientifici, si sono cimentati in una lunghissima dissertazione per cercare di confutare il primato temporale del primo stemma biancazzurro.

A prescindere dai modi e dallo stile “ex adverso” utilizzati, in buona sintesi, l’antitesi di costoro è stata sostanzialmente strutturata sui seguenti tre punti, smentiti mediante le rispettive controdeduzioni quivi articolate.

1) Secondo i lazialwikisti la foto dei quattro podisti era da postdatarsi quantomeno all’estate del 1906, perché essendo stata scattata “davanti alla Casina dell’Uccelliera di Villa Borghese, a quei tempi ribattezzata Villa Umberto”, non poteva che esser ricollocata in tale successivo arco temporale, in quanto solo “da quell’anno la Casina prospiciente il recinto sportivo Parco dei Daini era la nuova sede sociale, ottenuta grazie alle conoscenze del presidente Fortunato Ballerini: tale osservazione, tuttavia, non ha affatto tenuto conto della circostanza che all’epoca tutti gli sportivi romani, laziali e non solo, erano soliti allenarsi, gareggiare e magari farsi pure una bella foto, proprio negli ampi spazi verdi di Villa Borghese, come riporta l’Archivio Storico dell’Atletica Italiana, anche prima che il grande Fortunato Ballerini ottenne la concessione della “Casina” e vi stabilì la sede della Società Podistica Lazio fino al 1909 (allorquando fu spostata in Via Sistina n. 123).

2) Su tale (erroneo) corollario, il postulato lazialwikista sembrerebbe logico e consequenziale: “non un cambiamento da poco” – hanno scritto –  “lo slittamento” del primo stemma biancazzurro all’estate del 1906, giacché lo rende meno antico” rispetto all’emblema ex novo utilizzato da Fortunato Ballerini il 23 aprile 1906 sulla carta intestata della Società Podistica Lazio, ossia lo stemma sociale che raffigurò per la prima volta il simbolo dell’Aquila, che – hanno erroneamente precisato – “si compone di un cartiglio azzurro con la scritta ‘S. Podistica Lazio’ e ha come smalti sette strisce bianche e celesti” e che – hanno impavidamente aggiunto – “non per niente la S.S. Lazio Generale ha brevettato”.

Stemma Sociale del 23 aprile 1906 (Fonte: Centro Studi 9 Gennaio 1900)

Sotto tale aspetto la tesistica dei lazialwikisti ha superato di gran lunga la realtà storica, giuridica e cromatica della Società Podistica Lazio e della S.S. Lazio Generale, soprattutto per due ordini di ragioni empirico/documentali.

La prima: lo stemma sociale della Società Podistica Lazio del 1906, sopra riprodotto, non presentava affatto sette bande bianche e celesti, le quali erano di tutta evidenza bianche e azzurre (tonalità scura), così come il cartiglio contenente la scritta “S. Podistica Lazio”.

La seconda: tale logo è stato registrato dalla S.S. Lazio Generale il 28 ottobre 2015, a colori sociali già schiariti nell’attuale statuto societario, ma le sette bande verticali all’uopo indicate nella scheda di registrazione “sono di colore bianco e celeste o bianco e azzurro o bianco e blu”, come chiaramente è dato evincersi dalla descrizione contenuta nell’estratto camerale quivi accluso.

Registrazione 1652281 del 28.10.2015

3) Per propagandare le “proprie” verità, infine, i lazialwikisti hanno pubblicato una serie di fotografie del più grande podista italiano di inizio secolo scorso, Pericle Pagliani, che fu uno dei principali atleti laziali ad indossare il primo stemma biancazzurro a tre bande obblique, così come fece anche il podista Felice Mariani, senza che tuttavia niente e nessuno possa sapere se, quando e quanti altri atleti della Società Podistica Lazio se lo fecero cucire sul petto.

Prima Immagine e Didascalia tratte dal sito laziowiki.org (foto coincidente con quella del Centro Studi 9 Gennaio 1900)

Pericle Pagliani fu automaticamente tesserato con la Società Podistica Lazio dal 1° gennaio 1904 (Fonte: Archivio Storico Atletica Italiana), a seguito dell’assorbimento della Società Esperia, per la quale il grande podista sabino si era precedentemente battuto.

Secondo alcune (imprecisate) fonti, invece, Felice Mariani si tesserò con la Società Podistica Lazio nel 1905, ma tale assunto va rettificato perché egli gareggiò nelle fila laziali, classificandosi quarto, la corsa organizzata l’11 dicembre 1904 dal Club Sportivo Virtus presso il velodromo di Roma (Fonte: Archivio Storico Atletica Italiana).

Nessuno conosce la data esatta dello scatto davanti alla Casina dell’Uccellieria (prima foto lazialwikista), ma risulta assai più verosimile che Pericle Pagliani e Felice Mariani (al centro della foto ed esclusivamente podisti) indossarono nel biennio 1904/05 e per ovvie ragioni “battesimali” la canotta della Società Podistica Lazio con il primo stemma biancazzurro (non, quindi, nel periodo successivo prospettato da laziowiki.org).

Pericle Pagliani e Felice Mariani

Augusto Ricci e Olindo Bitetti, gli altri due immortalati nella suddetta fotografia, erano soliti gareggiare in più discipline e probabilmente in quel momento non sentirono il bisogno di legittimare la propria appartenenza, ma piuttosto (forse) quello di fungere da “padrini” della lazialità, il primo perché fu uno degli eroi del primo derby vinto a Piazza d’Armi contro la Virtus ed il secondo perché era già uno dei “colonnelli” più simbolici di quella Lazio pionieristica.

Seconda Immagine e Didascalia tratte dal sito laziowiki.org

La seconda immagine di Pericle Pagliani pubblicata da laziowiki.org, le relative didascalie e la “certezza” ostentata dai lazialwikisti nelle loro considerazioni, al fine di postdatare il primo stemma biancazzurro al 1906, se possibile e per le motivazioni seguitamente esposte si sono rivelate ancor più disarmanti.

Come dagli stessi spiegato nella didascalia in basso, lo scatto è stato tratto dal giornale capitolino ‘Gli Sport’ del 1910, che lo pubblicarono, come da didascalia in alto (originale), per celebrare la vittoria di Pericle Pagliani nella “Corsa di resistenza Km. 20”, all’epoca valorosamente conquistata come tesserato della Società Cristoforo Colombo.

L’immagine che ritrae il campione sabino ancora in maglia laziale, in posa a Villa Borghese e con il primo stemma biancazzurro indosso, tuttavia, é chiaramente precedente al successo ottenuto con la Società Cristoforo Colombo nel 1910, poiché trattasi con ogni evidenza di una foto di repertorio, la quale, come vedremo, è stata arbitrariamente “postdatata” dai lazialwikisti all’epoca della susseguente conquista del titolo U.P.I. sui Km. 25, vinto da Pericle Pagliani con la Società Podistica Lazio a Torino nel settembre 1906 (ossia successivamente alla carta intestata usata da Fortunato Ballerini il 23 aprile 1906).

Terza Immagine e Didascalia tratte dal sito laziowiki.org

La terza immagine di Pericle Palliani pubblicata dai lazialwikisti, come altre ritraenti lo stesso e/o la squadra podistica laziale post biennio 1904/05, è sicuramente tra le più significative rispetto al “thema disputandum”, perché fu pubblicata il 30 dicembre 1905 allorquando, a Piazza di Siena, il campione sabino stabilì il nuovo record italiano dell’ora e fu fotografato senza il primo scudetto biancazzurro sulla sua casacca.

Lo scatto è da ritenersi di assoluta valenza probatoria, perché da un lato conferma che il primo stemma biancazzurro della Società Podistica Lazio fu utilizzato fino al biennio 1904/05 e dall’altro “certifica” che dopo tale periodo furono altre le divise indossate dai podisti laziali, che ben presto adottarono come terzo stemma sociale il cosidetto “scudetto americano”, il quale, per ironia della sorte e senza necessità di ulteriori algoritmie colorimetriche, era anch’esso biancazzurro poiché negli scatti in bianco e nero dell’epoca si distinguono nettamente le bande bianche alternate a bande palesemente scure (…).

Lo “Scudetto Americano” dei Podisti




La Biografia di Pericle Pagliani (CLICCA QUI) rinvenuta nell’Archivio Storico dell’Atletica Italiana, oltre che integrare la lista conosciuta dei tesserati della Società Podistica Lazio, consente di poter comparare tutte le vittorie conseguite da Pericle Pagliani nel biennio 1904/05 come tesserato laziale, individuare i primati dallo stesso ottenetuti a livello nazionale e pervenire ad una datazione più probabile dell’immagine col primo stemma biancazzurro che l’opposta “tesistica” vorrebbe irragionevolmente attribuire al settembre 1906 (ossia in epoca successiva a quella della carta intestata usata da Fortunato Ballerini il 23 aprile 1906).

Primati Nazionali di Pericle Pagliani (1904-1905)

Roma 1 gennaio 1904, Giro di Roma, km. 17 su strada, org. S.S. Il Pedale: 1.Pericle Pagliani (S.P. Lazio) 1h00:10, 2.Carlo Venarucci (C.S. Virtus Roma), 3.Ugo Monarchi (C.S. Virtus Roma).

Modena 3 aprile 1904, Ippodromo Modenese, tentativo di primato nazionale sull’ora, org. Unione Podistica Italiana: Pericle Pagliani mt. 17.315 (S.P. Lazio), omologato come nuovo record nazionale.

Parma 10 aprile 1904, Pista Giardini, sviluppo mt. 475, tentativo riuscito di primato nazionale mt. 10000: Pericle Pagliani (S.P. Lazio) 33:16.4/5 (primo italiano a scendere sotto i 34 minuti).

Milano 24 aprile 1904, Ippodromo Milanese, org. Pro Italia, km. 20 su pista Trotter (sviluppo mt. 900): 1. Pericle Pagliani (S.P. Lazio) 1h12:00 (Il Corriere della Sera riporta: oltre 100 mt. di distacco sul secondo).

Milano 15 maggio 1904, Giro di Milano, km. 10 su strada, org. La Gazzetta dello Sport: 1.Pericle Pagliani (S.P. Lazio) 36:02, 2.Antonio Fraschini (Omegna), 3.Ettore Ferri (Virtus Bologna).
Note: il 20 maggio 1904 ‘La Gazzetta dello Sport’ pubblica in prima pagina un bozzetto, sotto riprodotto, ritraente il grande podista laziale in trionfo.

Napoli 15 ottobre 1904, Campionati Podistici Italia Meridionale, org. S.G. Partenopea Napoli, km. 25 su strada: 1.Pericle Pagliani (S.P. Lazio) 1h42:00, 2.Bernardino Mazzarella (S.G. Partenopea Napoli), 3.D’Elia (S.G. Partenopea Napoli).

Milano 13 novembre 1904, corsa su strada, km. 22 Milano-Monza-Milano, org. La Gazzetta dello Sport: 1.Pericle Pagliani (S.P. Lazio) 1h27:00, 2.Antonio Fraschini (U.S. Omegnese), 3.Dorando Pietri (S.G. La Patria Carpi). Note: il giorno dopo Pagliani passa alla redazione de ‘La Gazzetta dello Sport’ per ringraziare della splendida ospitalità e della calorosa accoglienza.

Roma 19 marzo 1905, Premio Lazio, km. 20 su strada, stesso percorso del 1904, org. S.P. Lazio: 1.Pericle Pagliani (S.P. Lazio) 1h14:31, 2.Carlo Venarucci (C.S. Virtus Roma), 3.Ugo Monarchi (C.S. Virtus Roma).

Roma 20 agosto 1905, Giro di Roma, km. 18 su strada, org. S.S. Italia Roma: 1.Pericle Pagliani (S.P. Lazio) 1h09:00, 2.Antonio Tarquini (Forza e Coraggio Roma), 3. Achille Belloni (S.S. Italia Roma).

Roma 27 dicembre 1905, Piazza di Siena, mezzora senior, org. settimanale “Sport”: 1.Pericle Pagliani (S.P. Lazio) mt. 9030, 2.Ugo Monarchi (C.S. Virtus Roma), 3.Augusto Sgreccia (S.G. Roma).




Certamente non è mai semplice datare una fotografia di inizio secolo scorso, in bianco e nero e un pò sgranata, ma in questo caso alcuni elementi si rivelano assolutamente propedeutici allo scopo.

La terza immagine lazialwikista dell’evento sportivo del 30 dicembre 1905, infatti, ci dice che già a quell’epoca Pericle Pagliani aveva dismesso la casacca con il primo stemma biancazzurro e, anzi, sotto la sua pettorina sembra già dissimularsi il successivo “scudetto americano”: la datazione di tale foto è corretta in quanto, ancorché l’A.S.A.I. non riporta l’evento del 30 dicembre 1905, nella didascalia de ‘La Gazzetta dello Sport’ vi è il riferimento al primato sulla mezzora stabilito tre giorni prima e riportato anche dal suddetto archivio storico.

Per individuare l’esatta epoca del secondo scatto di Pericle Pagliani a Villa Borghese con indosso lo scudetto biancazzurro (che i lazialwikisti vorrebbero ascrivere al settembre 1906), invece, occorre rivolgere l’analisi e l’attenzione un po’ più indietro nel tempo.

Immagine pubblicata da “Gli Sport” del 1910

Ma come provare a datare correttamente, quindi, l‘immagine di repertorio pubblicata dal giornale capitolino ‘Gli Sport’ nel 1910 (allorquando Pericle Pagliani era già passato nelle fila della Società Cristoforo Colombo)?

Tale fotografia rientra sicuramente tra quelle più “mediatiche” dell’epoca, perchè il campione sabino fu immortalato in posa plastica e premiale, certamente non dopo un affaticante sforzo agonistico e con la classica divisa pionieristica laziale, il primo stemma biancazzurro sul petto ed una fascia celebrativa obliqua a tracolla.

I Primati Nazionali conquistati dal campione sabino nel biennio 1904/05 sono molteplici, ma in questo caso il “riscontro temporale” ce lo suggerisce proprio l’Archivio Storico dell’Atletica Italiana.

Nel 1904 Pericle Pagliani era ritenuto il più forte e famoso podista tricolore, tant’è che fu tramandato ai posteri l’episodio in cui il futuro campione Dorando Pedri, considerandolo il suo idolo, gli cominciò a correre dietro in abiti civili durante un evento sportivo tenutosi a Carpi nel mese di settembre di quello stesso anno.

In effetti nei primi mesi del 1904 Pericle Pagliani conquistò in rapida successione molti allori (il Giro di Roma, il primato nazionale sull’ora, il primato nazionale sui mt. 10000 e la vittoria sui km. 20 su pista), finché il 15 maggio 1904 non trionfò nell’evento “mediatico” più importante dell’epoca: il Giro di Milano organizzato da “La Gazzetta dello Sport”, che difatti il 20 maggio 1904 gli riservò un bozzetto in prima pagina con la sua immagine in trionfo (sotto riprodotto), nel quale par di scorgere tra il chiaroscuro puranche un tratto del primo stemma biancazzurro a destra della scritta Lazio.

“La Gazzetta dello Sport” del 20 maggio 1904

Un semplice confronto tra tale bozzetto e la foto di repertorio pubblicata da ‘Gli Sport’, invero, rivela come il ritrattista de ‘La Gazzetta dello Sport’ si ispirò proprio a tale immagine per omaggiare Pericle Pagliani (stessa posa, identica pettinatura, uguale postura, medesimo accenno di sfondo e divisa sociale e fascia premiale praticamente coincidenti), sicché lo scatto cerimoniale in questione deve esser “ratione temporis” collocato in data antecedente a quella del bozzetto del 20 maggio 1904 (come riporta l’A.S.A.I., peraltro, poco dopo il campione laziale si recò presso la redazione del quotidiano milanese per ringraziare della splendida ospitalità e della calorosa accoglienza riservategli).

Sarebbe molto suggestivo pensare che quella foto fu scattata il 1° gennaio 1904 allorquando, alla sua prima corsa con la casacca della Lazio, Pericle Pagliani si aggiudicò subito il Giro di Roma, ma più realisticamente, tenendo conto del grande risalto mediatico che ebbe all’epoca sui maggiori quotidiani nazionali e dei resoconti che ancor oggi è possibile consultare sulle testate online italiane ed estere, è assai più verosimile che tale fotografia fu scattata giustappunto all’indomani della sua conquista del primato italiano sui mt. 10000, conseguito a Parma il 10 aprile 1904 col plauso di tutto il podismo nazionale (primo italiano a scendere sotto i 34 minuti), il che conferma che lo stemma a tre bande oblique biancazzurre fu il primo ad essere utilizzato dalla Società Podistica Lazio.




Immagine tratta dal Libro “120 S.S. Lazio – La Storia”: il Primo Stemma

CONCLUSIONI

Il lungo excursus che precede è servito per confermare sulla base delle fonti come e perché il primo stemma della Lazio fu lo “scudetto svizzero” biancazzurro, mentre il focus su Pericle Pagliani è stato lo strumento preordinato al fine, perché il grande podista sabino all’epoca fu l’atleta laziale a salire più costantemente alla ribalta delle cronache sportive italiane.

Certamente però anche altri atleti laziali, a cominciare da Felice Mariani, indossarono il primo stemma biancazzurro, tant’è che storia e tradizione ne hanno reiteratamente confermato la “primogenitura” rappresentativa dell’allora Società Podistica Lazio e così è stato puranche nella recente pubblicazione ufficiale ‘120 S.S. Lazio – La Storia’, sopra inserita per estratto, laddove per ragioni di “attualizzazione” lo stesso è stato riprodotto in una versione più chiara rispetto all’originale sottoposto a perizia colorimetrica.

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