di Fabio BELLI

Settembre si è chiuso senza vittorie, e per una squadra chiamata a recuperare nove punti di penalizzazione, non si tratta certo di un vantaggio. A -7 la Lazio deve tentare di rompere il tabù vittoria, ed il titolato Bologna non è di certo l’avversario più agevole per rompere il digiuno.




La squadra però inizia a prendere una sua fisionomia precisa: soprattutto Fascetti inizia a comprendere di poter osare di più, per vari fattori contingenti. Centrocampo non troppo abbondante in alternative, squadra capace di segnare solo un gol nelle prime tre partite, e un giovane Mandelli capace di farsi valere in area di rigore, con un palo colpito contro il Messina ed un gol, decisivo, realizzato a Pescara.




Dopo il malanno accusato contro i peloritani, Fiorini è pronto al rientro. Il tecnico toscano decide di non rinunciare a nessuna freccia nel suo arco, mantenendo Mandelli nel tridente offensivo col bomber e con Fabio Poli. La fortuna però non è troppo dalla parte dei biancazzurri: meno di un quarto d’ora e Vincenzo Esposito deve dare forfait, sostituito da un altro giovane gioiello della truppa del -9, Angelo Adamo Gregucci.




Il primo tempo non porta i gol previsti, all’Olimpico la Lazio sembra però avere un certo feeling con i legni e Poli timbra il palo poco dopo la sostituzione forzata. Pin sciupa un occasione enorme, ma il Bologna è molto pericoloso in contropiede. Il pubblico teme Marronaro (un ex) e Loris Pradella, ma così come era accaduto contro il Messina con Totò Schillaci, è il fluidificante Galvani a far soffrire la difesa di casa.




Nella Lazio però sulla fascia sinistra c’è un esordiente assoluto capace di sparigliare le carte. Si tratta di Giorgio Magnocavallo, schierato dal primo minuto e capace dopo un’ora di scagliare un bolide che mette in ginocchio il numero uno felsineo Cavalieri. Un vero eurogol, con la Lazio di nuovo padrona del campo e capace di contrastare Marocchi e compagni a centrocampo. Il raddoppio arriva di nuovo su iniziativa di Magnocavallo, con Mandelli che timbra di nuovo il cartellino con il gol. Essendo questa la partita del baffuto terzino, di Magnocavallo è anche il fallo di mano che permette a Nicolini di accorciare le distanze quando è ormai troppo tardi per il Bologna.




A meno cinque la Lazio respira, traballa un po’ in difesa ma il tridente diventa una soluzione più che praticabile, considerando le sofferenze dell’attacco nelle precedenti partite e la necessità di accelerare in classifica. Il documento “Una storia un sogno” di Gianni Bezzi ci viene di nuovo in aiuto per vedere e ricordare i gol della partita:







IL TABELLINO

5 ottobre 1986, LAZIO-BOLOGNA 2-1

Marcatori: 15’st Magnocavallo (L), 39’st Mandelli (L), 89′ E.Nicolini (rig) (B)

LAZIO: Terraneo, Podavini, Magnocavallo, Esposito (14’pt Gregucci), Brunetti, Piscedda, Poli, Acerbis, Fiorini (31’st Caso), Pin, Mandelli Panchina Ielpo, Camolese, Dell’Anno Allenatore Fascetti

BOLOGNA: Cavalieri, Stringara, Galvani, E.Nicolini, Ottoni, Luppi, Marocchi, Pecci, Pradella, Sorbi (31’st Marocchino), Marronaro Allenatore Guerini.

ARBITRO: Sguizzato di Verona.

NOTE: Ammoniti Podavini, Gregucci, Galvani, Magnocavallo




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