di Alessandro DE CAROLIS 

Ecco le parole di Marco Parolo, nello studio di DAZN, riguardo la pesante sconfitta della Lazio. Dichiarazioni precise e lucide di chi conosce bene la piazza.

“I troppi complimenti arrivati, come spesso accade a Roma, hanno influito. Una partita vinta facilmente come quella con la Lokomotiv ha portato la squadra ad un atteggiamento passivo e molle. È una cosa che succede ciclicamente e su cui devono lavorare se vogliono arrivare tra i primi 4. Ora c’è un problema perché ci sono le Nazionali, si chiude un capitolo che si aprirà tra 10 giorni. Cosa succede ora nello spogliatoio? È mancato Immobile, che è quello più istintivo e che esterna il proprio pensiero sul quale gli altri riflettono. Acerbi è un ragazzo d’oro, si è innervosito, gli è scappata una parola di troppo e ha chiesto subito scusa ma ormai era tardi. Immobile ha preso per mano l’ambiente, le sue caratteristiche sono difficili da replicare. La squadra non sa come fare senza di lui perché è talmente abituata a quel tipo di gioco che poi si trova in difficoltà. Chiaro che deve risolvere questa cosa perché lui non le giocherà tutte. C’è della stanchezza mentale, non credo fisica perché nel calcio di oggi c’è una grande capacità di recupero. Alti e bassi? Nella Lazio è capitato altre volte,  anche ai miei temoi, avevamo fatto risultato a San Siro e poi facemmo male con la Spal perché arrivammo molli. L’unico anno in cui abbiamo avuto continuità è stato l’anno del covid, ma eravamo usciti dall’Europa League e giocando una volta a settimana avevamo tutto il tempo di resettare e concentrarci sulla partita successiva. Oggi è stata una gioranta storta per tutti. Non ho visto nessuno che desse un po’ la scossa ai compagni. Sul calcio d’angolo in cui è arrivato il gol la squadra era tutta ferma e questo rende l’idea”.

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