di Alessandro DE CAROLIS

Ecco le parole di Felipe Anderson, al posto di Maurizio Sarri, nella conferenza stampa della vigilia. Dichiarazioni di elogio per Sarri e di amore per l’ambiente laziale. Ma anche un’analisi personale, di un calciatore più maturo, più consapevole dei suoi mezzi. voglioso di prendere in mano la sua carriera dimostrando al mondo quanto valga.

“Sarri ha allenato tanti calciatori dai quali posso imparare molto. Ci sono alcuni giocatori che con lui hanno fatto benissimo, lavorando ogni giorno sono sicuro che riusciremo ad offrire il nostro gioco. Ho sempre voluto lavorare sulla costanza e, nelle ultime partite, sto riuscendo a notare una crescita su questo piano e anche sulla concentrazione. Voglio essere a disposizione della squadra in qualsiasi momento delle partite. Non avere Ciro Immobile per la partita di domani sarà difficile, è una certezza per noi. È un attaccante che detta sempre i movimenti giusti, dovremo essere bravi a  capire che uno di noi dovrà provare ad allungare la squadra avversaria”.

“Sarà difficile giocare a Bologna senza Immobile, ma abbiamo tanti ragazzi che si stanno impegnando. È il sogno di tutti giocare in Nazionale, con la testa sono solo alla Lazio per guadagnarmi un’altra chance con la Nazionale brasiliana. Quando la squadra sta bene, tutti hanno più possibilità di esaltarsi singolarmente. Lo staff mi sta aiutando a capire cosa posso fare per la squadra, il merito è anche dei miei compagni che mi stanno supportando molto. Ho sempre espresso la mia voglia di tornare alla Lazio e nella città di Roma. Sono sempre rimasto in contatto con tutti i miei amici, sono felicissimo di aver avuto questa nuova opportunità. Sono maturato e voglio trovare continuità”.

“Chi mi è stato vicino sin da quando ero bambino, mi ha sempre detto che potevo fare la differenza. Ho iniziato a gestire così la pressione e solo adesso sto vedendo i risultati di questo mio lavoro personale. Essere tornato alla Lazio è stato come tornare a casa. Quando sono andato via da Roma la Lazio era ricca di calciatori forti, ma ora sono cresciuti e sono arrivati giocatori forti. Le motivazioni sono cresciute ed abbiamo una mentalità diversa, ora dobbiamo dimostrare di essere più forti. Lavorare con dei risultati positivi aiuta a migliorare in serenità e con le giuste consapevolezze. Andare via qualche anno fa fu una scelta giusta, volevo provare nuove esperienze. Ora però sono qui, non voglio pensare al passato”. 

 

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