di Giorgio BICOCCHI

E’ profondo lo scontro in atto tra Governo e Serie A del calcio. Le società chiedono ristori e dilazione per il pagamento delle tasse: c’è mancanza di liquidità, sostengono, perché gli ultimi incassi al botteghino sono stati registrati domenica 1 marzo 2020.

Così diversi Presidenti (De Laurentiis guida la cordata) hanno sensibilizzato Lega A e FIGC sulla complicata situazione finanziaria del Sistema Calcio (per il secondo anno di fila senza gli introiti della campagna-abbonamenti).

I club di A chiedono anche l’apertura degli stadi almeno al 75 per cento della capienza (con accesso consentito ai possessori di Green Pass), oltre a ristori economici e alla dilazione/rateizzazione degli oneri fiscali.

Il Governo – con l’intervento del Sottosegretario allo Sport Vezzali – ha dichiarato che “ristori alle società di A, che spendono ancora adesso, più di quanto incassano, sarebbero difficilmente comprensibili dai cittadini”.

Come dire che lo scontro istituzionale è appena all’inizio. E non si esclude che le prime due giornate del prossimo Campionato – in programma ad agosto – possano clamorosamente saltare per uno “sciopero” indetto proprio dalla Serie A se le istanze dei club non saranno almeno valutate.

(Fonte: sslazio.org)

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