Dopo 28 lunghissimi anni l’Argentina torna a trionfare in Copa America. Nella finale del Maracanã i padroni di casa del Brasile vengono piegati 1-0 grazie alla rete decisiva di Di Maria al 22’ del primo tempo. Per l’Albiceleste si tratta del successo numero 15 in questa competizione (agguantato l’Uruguay in vetta all’Albo d’Oro), nonché del primo titolo nella Nazionale maggiore per Leo Messi (escluso l’oro olimpico del 2008). Neymar resta a secco. El Tucu Correa, è rimasto in tribuna, ma si è portato a casa la medaglia e la gioia del successo. Nella notte tra venerdì e sabato la Colombia, con un goal allo scadere, ha conquistato il terzo posto battendo per 3-2 il Perù.

TABELLINO

ARGENTINA-BRASILE 1-0: 22′ Di Maria

ARGENTINA (4-3-3): E. Martinez; Montiel, Romero (79′ Pezzella), Otamendi, Acuna; De Paul, Paredes (54′ Rodriguez), Lo Celso (63′ Tagliafico); Messi, L. Martinez (79′ N. Gonzalez), Di Maria (79′ Palacios). All. Scaloni

BRASILE (4-3-3): Ederson; Danilo, Marquinhos, Thiago Silva, Renan Lodi (76′ Emerson Royal); Paquetá (76′ Gabigol), Casemiro, Fred (46′ Firmino); Everton (63′ Vinicius Jr), Neymar, Richarlison. All. Tite

Ammoniti: Fred, Paredes, Lo Celso, De Paul, Renan Lodi, Paquetà, Otamendi, Marquinhos, Montiel

Era dal lontano 1993 che l’Argentina non sollevava al cielo la Copa America. Dopo 28 estenuanti anni di attesa, caratterizzati da ben quattro finali perse nel giro di cinque edizioni, il tabù viene sfatato. E anche per Lionel Messi arriva il primo successo in questa competizione, nonché la prima vera gioia con la maglia della Nazionale (tolti il Mondiale Under 20 nel 2005 e l’oro olimpico nel 2008) che il destino sembrava non volergli più regalare una volta superata la soglia dei 34 anni. Un trionfo che arriva per di più nella tana del nemico del Maracanã e che significa l’aggancio della Selección all’Uruguay in cima all’Albo d’Oro della competizione, a quota 15; mentre il Brasile, campione uscente, rimane fermo a 9. Non sarà sicuramente paragonabile con il ‘Maracanazo’ del 1950, ma l’effetto di questa sconfitta potrebbe poi non essere così dissimile da quello di 71 anni fa. Neymar esce ancora a mani vuote da questo torneo.

Il primo cartellino giallo del match, arrivato dopo neanche 3 minuti di gioco (duro fallo di Fred su Montiel), dimostra come la sfida sia particolarmente sentita. Lo stesso discorso vale in occasione del pantaloncino strappato a Neymar che, quando non viene fermato con le buone, è stoppato con le ‘cattive’. Fatto sta che c’è poco tempo per protestare, perché al 22’ il risultato si sblocca: De Paul cambia gioco con uno splendido passaggio profondo premiando il taglio di Di Maria, l’errore di valutazione di Thiago Silva e di Renan Lodi favorisce ‘El Fideo’, che s’inserisce scattando in posizione regolare, si presenta a tu per tu davanti a Ederson e lo supera con un morbido delizioso pallonetto di sinistro. La reazione dei padroni di casa viene affidata a una conclusione di Casemiro, che però non è né potente né angolata e viene agevolmente parata da Emiliano Martinez. Non molto più pericoloso si rivelerà poco più tardi il tiro, deviato, di Everton: presa facile per il portiere argentino.

Dopo un primo tempo piuttosto bloccato, Richarlison prova a mettere in apprensione la retroguardia avversaria a inizio ripresa con una conclusione in diagonale parata da Martinez. Tuttavia, dopo un avvio di secondo tempo con ritmi decisamente elevati, la gara si fa nuovamente spezzettata e con poche occasioni da gol. Messi prova ad accendersi entrando in area ma poi è costretto a scaricare per Gonzalez, la cui conclusione di prima intenzione termina abbondantemente alta. La girandola di sostituzioni non cambia più di tanto la sostanza; gli ospiti sono molto solidi in difesa. Soltanto il subentrato Gabriel Barbosa (in arte Gabigol) infiamma la Seleção con un paio di occasioni deviate in angolo (la seconda volta da Martinez). Messi fallisce il colpo del ko solo davanti a Ederson, dopo un altro perfetto suggerimento di De Paul, ma ormai la vittoria non è più in discussione. Scaloni batte Tite e, a Rio de Janeiro, riscrive la storia del calcio argentino.

(Fonfe: sportmediaset.it)

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