di Alessandro DE CAROLIS

Inizia oggi, con la conferenza stampa di presentazione, l’era di Maurizio Sarri, accompagnato dal Ds Igli Tare. Un allenatore forte e vincente, il cui fascino mediatico si riflette sulla Lazio stessa. Sia SKY che DAZN trasmettono in diretta l’evento, cosa mai successa negli ultimi anni. Dichiarazioni molto interessanti sul futuro tattico della Lazio, ma soprattutto degli obiettivi di Sarri. A pochi giorni dalla partenza per il ritiro di Auronzo di Cadore, il nuovo allenatore biancazzurro si presenta a 360°, sciogliendo i primi dubbi sui giocatori chiave della rosa.

TARE: “Buongiorno a tutti, siamo molto contenti e felici di fare questa presentazione di Maurizio Sarri. Colgo l’occasione per ringraziare mister Simone Inzaghi e il suo staff per quanto fatto in questi cinque anni. La scelta di Sarri è stata fatta per fare un salto di qualità, è un banco di prova anche per noi, per cercare di arrivare ancora più in alto, anche in un momento storico così difficile. Sarri è un allenatore che fa del gioco e del carisma la sua forza. A lui e al suo staff diamo un caloroso benvenuto”.

SARRI: Io questo grande dualismo con Mourinho non riesco a vederlo. Lo conosco e mi sta simpatico, ha vinto più di me e ha un pedigree più elevato del mio. Noi nel derby faremo di tutto per vincere. Non ho citazioni da fare, ma voglio vedere nella squadra un grande spirito di sacrificio per giocare al massimo le partite. Ci sono i presupposti per dominare, per questo sono qui oggi. Perché la Lazio è una squadra con un potenziale, vedo i presupposti per giocare il calcio che piace a me”.

“La Lazio è arrivata proprio nel momento in cui avevo bisogno di questo tipo di società. Ha caratteristiche adatte al mio lavoro e alle mie peculiarità”.

“Nelle mie esperienza ho vissuto un po’ di tutto. Dall’Empoli fino al Chelsea, stagioni iniziate e finite in diverso modo anche se tutte poi andate a finire in maniera positiva. Ora qui alla Lazio valuterò il da farsi. Con il Ds Tare siamo al lavoro per puntellare la squadra. Ma il mercato quest’anno è difficile farlo, non solo per noi, lo è quasi per tutti.”.

“Le parole su Ciro Immobile le spende Mancini di volta in volta. Lo mette titolare in ogni partita e dimostra con i fatti oltre che con le parole la sua fiducia. Aveva iniziato bene l’europeo, segnando due gol nei gironi. Ora come ogni attaccante ha un momento difficile. Ma io vedendolo giocare sto tranquillo. Io non mi faccio influenzare dai giudizi dei giornalisti”.

“Se si parla di Lazio e Juventus in maniera generica è difficile, perché ogni società è diversa fatta da persone diverse. Io nelle fasi inziali con le squadre nuove ho sempre fatto un po’ di fatica, ma poi siamo sempre venuti fuori. Giocare un determinato calcio non è semplice, sarà un percorso lungo, ma spero che alla fine ci divertiremo sul campo. Divertirsi è il segreto per giocare bene”.

“Luis Alberto non ha risposto alla convocazione, quindi lo aspetto e poi parlerà con me e con la squadra”.

“Se non credevo in Felipe Anderson mi sarei opposto al suo acquisto. Nella Lazio sembrava pronto per andare in un top club come il Barcellona. Quando ero in Inghilterra fece un ottimo girone di andata. Il suo tallone di Achille è stata la continuità”.

“Luis Alberto non può giocare davanti alla difesa. Non so chi l’ha scritto e detto. Ma certi giocatori, con doti offensive così spiccate, non ha senso impiegarli in quel ruolo”.

“Io aspettavo tranquillamente questo giorno. Non sto sui social, per me i tifosi sono quelli che vedo davanti a me. Credo più in un rapporto passionale, essendo questo lavoro più una passione che una professione. Questo calcio senza tifosi non è quello in cui credo. Il ritorno graduale dei tifosi allo stadio è la speranza verso un ritorno alla normalità. L’assenza di tifosi non mi spronava per tornare ad allenare”.

“Come modulo io parto con il 4-3-3, ma ci possono essere altre soluzioni tattiche. Spesso ho cambiato modulo rispetto al lavoro fatto durante la preparazione. L’obiettivo come detto è partire col 4-3-3. Non ci deve spaventare se in qualche caso si utilizza in uno dei ruoli un ragazzino. Il 4-3-1-2 è molto più dispendioso per gli esterni, come è successo con l’Empoli”.

“Con me gli attaccanti hanno sempre segnato tantissimo. Da Higuain a Ronaldo,  passando per Hazard e Mertens”.

“L’obiettivo nel primo anno è quello di fare il meglio possibile, essendo un anno di costruzione. Poi lo sappiamo bene quale deve essere l’obiettivo di partenza per le squadre di medio-alta classifica”.

“L’anno scorso sentivo che senza il lockdown la Lazio avrebbe vinto lo scudetto, ma poi la Juventus è arrivata prima. Noi la vedevamo come la nostra antagonista perché veniva da una serie impressionante di punti. Poi come quest’anno sono mancati i punti nel finale. Ma non credo che il problema sia stato una preparazione sbagliata, perché ormai tutti i preparatori sono elementi validi. Siamo di fronte a dei calendari folli. Basta vedere gli Europei a 24 squadre e con il Mondiale con 54 squadre”.

“L’Europa League è un torneo difficile e dispendioso. Bisogna avere una certa rosa, perché molte squadre sono asiatiche e quindi ci sono trasferte molto lontane. Col Chelsea avendo una panchina lunghissima e di qualità siamo riusciti a farla nel migliore dei modi. La stanchezza di una partita giocata in Russia non è solo fisica ma soprattutto mentale. Preferisco scoppiare a marzo che fare figure di merda in Europa”.

“Non ho nessun tipo di social perché sono un anti-social. A me già una relazione telefonica risulta difficile. Preferisco citofonare e chiacchierare di persona.”

”Correa potrebbe fare l’esterno di sinistra. Il ragazzo voleva cambiare ambiente. Ma se cambia idea io lo abbraccio volentieri”.

“Luis Alberto potrebbe essere il mio Hamsik. Milinkovic è determinante sia in fase offensiva che difensiva. Leiva è il giocatore che tutti ormai conosciamo. Lazzari ha manifestato interesse nel giocare a quattro, e credo che abbia le caratteristiche giuste per farlo”.

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