Marco Parolo ha parlato ai microfoni di Radio Sei della sua avventura appena terminata alla Lazio, manifestando la voglia di proseguire nella sua carriera da calciatore:




Della Lazio mi rimangono tanti bellissimi ricordi, dal primo gol all’Olimpico pochi giorni dopo la nascita di mio figlio alla doppietta al Milan e i gol in Champions. Ma soprattutto la vittoria dei trofei. Quando sono arrivato vedevo i trofei scritti sui muri, ho pensato ‘se passo di qua devo lasciare il segno e devo vincere’. Dopo aver perso tre finali non ero sicuro di farcela, però poi ce l’abbiamo fatta. Ancora più bello è stato il ritorno da Napoli il primo anno, avevamo raggiunto un traguardo anche se non c’era il discorso delle prime 4 in Champions. Sono contento di aver fatto parte di un percorso di crescita ed aver contribuito a farla tornare al livello che merita. Ho il ricordo di Lazio – Empoli il primo anno in cui c’erano 50.000 persone allo stadio, l’Olimpico pieno è incredibile“.

Durante la stagione pensavo al rinnovo ma molto dipendeva dalla stagione successiva. Con l’arrivo di Sarri è giusto che si apra un nuovo ciclo, che le figure di riferimento diventino altre e che prendano più responsabilità. È giusto che Sarri si crei il suo mondo. Addio di Inzaghi? C’era qualcosa da cambiare, ora non so se nell’allenatore o nei giocatori. Dopo tanti anni belli e vincenti bisognava dare una scossa. Non sono sorpreso, penso che sia una scelta giusta, poi sulla modalità non intervengo. La mia figura poteva essere più utile se veniva preso un allenatore diverso, magari più emergente. Sarri ha il pilota automatico e sa benissimo cosa fare, è giusto che abbia i suoi punti di riferimento. Spero con tutto il cuore che possa andar bene“.

Io ho ancora voglia di giocare, sono in attesa di capire la soluzione migliore. Ho qualche traguardo che voglio raggiungere come quello dei 50 gol in Serie A, sono a 44. Il percorso futuro da allenatore è un qualcosa che ho in testa, ho fatto il corso per portarmi avanti e non per farlo immediatamente. Alla Lazio con la società siamo rimasti in buonissimi rapporti, c’è massimo rispetto. Nel calcio non si sa come vanno le cose ma c’è un bellissimo rapporto. A Sarri deve essere dato il tempo per costruire un mini ciclo. Se la Lazio è fissa in Europa ora c’è lo step successivo che è quello della Champions. Si sta facendo un processo graduale. L’Europa League non va snobbata. Per Salisburgo mi do una legnata in faccia ogni volta perché penso che non è possibile. A Ciro ho sempre detto che il problema è che ha fatto gol, non siamo stati maturi“.






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