di Fabio BELLI

Le pagelle biancazzurre della brutta sconfitta nel derby di ritorno:

Reina 6: Non può nulla sui gol presi, Mkhitaryan arriva a colpire a botta sicura, sulla pennellata di Pedro non c’era molto di più da fare.

Marusic 5.5: Il suo adattamento doveva essere un’emergenza, non può continuare ad essere una scelta. Anche perché si perde quella che era diventata una risorsa importante sulla fascia.

Fares (dal 28’st) 5.5: Entra male in partita, non riuscendo a spingere sul suo lato. Comunque la partita aveva preso una piega ben precisa.

Acerbi 4: Del primo gol, oltre alla giocata subita da Dzeko con supponenza, non piace che si ostini a non fare la cosa più semplice, magari appoggiandola in angolo. Non contiene il bosniaco e si fa espellere, la sua stagione in generale è stata poco felice e i 53 gol subiti quest’anno lo testimoniano.

Radu 5: Anche lui sembra aver mollato, spremuto dalle tante partite ravvicinate che denunciano una mancanza d’alternative drammatica in difesa.

Caicedo (dal 28’st) 5.5: Stavolta non riesce a incidere ma è da tempo infortunato, scende in campo per onore di firma.

Lazzari 6: L’unico che cerca costantemente lo spunto, non incide perché la Roma aspetta la Lazio e non gli lascia gli spazi dell’andata, ma fa ammonire sia Bruno Peres sia Santon, ma i suoi affondi non trovano collaborazione.

Milinkovic-Savic 5.5: Parte con giocate pregevoli compreso l’assist per Luis Alberto, poi sbaglia tutto davanti a Fuzato e sparisce dalla partita: gioca comunque con coraggio nonostante l’operazione subita lunedì scorso.

Akpa Akpro (dal 39’st) Senza voto.

Lucas Leiva 4.5: E’ presto facile capire perché la Lazio non funziona, quando lui gioca male non ci sono protezioni. Arranca e anche per lui si doveva trovare un’alternativa di altro spessore, il campo lo ha detto e il campo è sempre sovrano. Spremuto deve giocare addirittura 90′.

Luis Alberto 5.5: La “costruzione dal basso” ne massacra l’attitudine, spesso deve prendersi il pallone al limite dell’area e farsi 60 metri per costruire e finalizzare l’azione. Buone idee nel primo tempo ma alla fine deve mollare.

Lulic 4.5: Non è in condizione di giocare partite del genere, quantomeno titolare. Un vero peccato e forse un eccesso di riconoscenza tenerlo in campo in queste condizioni.

Luiz Felipe (dal 14’st) 5: Anche lui entra male in partita, difficile farlo a freddo in una situazione del genere ma è evidente che il grave infortunio subito avrebbe meritato ben altri tempi di recupero. E invece forse martedì gli toccherà pure giocare titolare.

Muriqi 5: Strano a dirsi ma interpreta il derby con un certo piglio, forse perché sa che è forse la sua ultima occasione. Ma i limiti quelli restano e sono gravi, al netto di voglia e concentrazione che non mancano: peccato per i pochi centimetri che gli negano un gol che avrebbe potuto cambiare faccia alla partita. Ma stasera non è stato lui tra i peggiori.

Andreas Pereira (dal 14’st) 5: In questa Lazio è un pesce fuor d’acqua, ormai si è capito che Inzaghi non sa che farsene e non poteva certo essere lui il salvatore della Patria.

Immobile 5,5: Forse il suo derby più brutto, fossimo in Mancini chiederemmo a Inzaghi di risparmiargli le ultime due perché sembra davvero sfinito. 155 gol con la Lazio in 4 anni non si discutono, ma stasera non ce la faceva proprio. Meriterebbe anche lui altre rotazioni, anche se poi è sempre l’ultimo a mollare.

L’all. Simone Inzaghi 4.5: Mezzo punto in più perché la sconfitta alla fine è indolore, ci sono stati derby assai più dolorosi. Ma la prestazione è da 4 pieno, con l’aggravante di un tira e molla che ha stancato come certi atteggiamenti del dopopartita. Nessuno pensa che non sia  Inzaghi la guida ideale della Lazio del futuro, ma come nel caso del “Ribelle senza un perché” con James Dean protagonista, lui ne avrebbe un milione di perché. Ma le scelte sono due, battere i pugni sul tavolo e lasciare oppure credere nella rifondazione e nella ripartenza alla luce degli ottimi risultati in cinque anni, restando comunque a giocare in Europa. Tertium non datur.

 

 

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