È un trionfo ad orologeria, a cavallo di due imperi. Lotito bipresidente, come i pani e i pesci del miracolo si è automoltiplicato per due. È presidente della Lazio, è presidente della Salernitana, dea risvegliata. Entrambe sono in Serie A da ieri, ma multiproprietà e multipresidenzialità non sono consentite, le norme federali sono chiare. La Lazio è intoccabile e Lotito ha trenta giorni di tempo per disgiungere le due cariche e cedere la Salernitana. Sulle tempistiche è già scattata la cifra interpretativa. È un caso record, è un caso limite. Mai il nostro campionato, seppure virtualmente, ha avuto un bipresidente. Adesso si può parlare male di Lotito anche per questo, chi lo ama e chi lo odia può imputarlo di vera ubiquità. Un doppio Lotito in A, è la sua vittoria più beffarda.

Vincitore contestato, oggi a Salerno come alla Lazio in passato. Lotito toglierà il disturbo, farà come gli eroi dei western: vinta la sfida lascerà società, bottino e città. Salerno intona gli inni alla vittoria dopo una lunga quaresima, ventitrè anni senza serie A. Lo lascerà partire e non solo perché non può trattenerlo, l’umore delle piazze non è mai favorevole a Lotito. Stretto all’ennesima vittoria della sua carriera da presidente-combattente, se la ride, si crogiola nel dolce disagio dell’abbondanza che sfida le norme.

Gabriele Gravina, presidente della Figc, è stato netto, aveva solleticato Lotito già in mattinata, prima che la Salernitana giocasse e vincesse a Pescara, ecco cosa ha detto a Radio Anch’io Lo Sport su Radio1: “Noi abbiamo un articolo chiaro, il 16 bis delle Noif rafforza un principio statutario previsto all’art. 7 comma 8, è una regola in linea con quelle Uefa che non consente le partecipazioni in più società a livello professionistico. Il presidente Lotito ha goduto di una deroga avuta anni fa. Tutti sapevano cosa sarebbe successo. Grandi auguri alla Salernitana per questo storico traguardo, ma le regole sono le regole. La situazione di controllo non può essere continuata e comporterebbe la non iscrizione al campionato”.

(Fonte: Rindone/Corrieredellosport.it)

 

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