di Stefano BELLI

I voti ai protagonisti del match che si è disputato al Franchi di Firenze:

REINA 5,5 – Episodio clamoroso al 10′ quando blocca una conclusione di Castrovilli facendo buona guardia sul suo palo: non siamo abituati. Al 33′ viene infilato dall’assist di Biraghi per Vlahovic, rimanendo nella terra di nessuno. Nella ripresa si fa nuovamente bucare dall’attaccante serbo.

MARUSIC 6 – All’8′ ferma – senza commettere fallo – Vlahovic lanciatissimo a rete con un’entrata degna del miglior Nesta. Altre due partite così e Tare si convincerà definitivamente a non cercare difensori anche per la prossima sessione di mercato.

ACERBI 5 – Fondamentale il suo ritorno al centro della difesa, o almeno lo pensavamo prima che regalasse il pallone – che stava uscendo – a Castrovilli che ha poi dato vita all’azione finalizzata da Vlahovic.

RADU 5,5 – Prima riceve una manata in pieno volto da Venuti che se la cava con il giallo, poi viene abbattuto dalla premiata ditta Vlahovic-Caceres, mancava solo che un carro armato guidato da Commisso gli passasse sopra. Al 23′ fa un errore da matita blu con un passaggio in orizzontale che per poco non manda in porta mezza Fiorentina. Un minuto dopo prova a farsi perdonare con un colpo di testa che termina sul fondo. (dal 75′ MURIQI 5,5 – Inzaghi lo getta nella mischia per capitalizzare i tanti cross che partono dalle corsie esterne ma non trova mai il colpo vincente)

LAZZARI 5,5 – Viene tenuto a bada da Castrovilli, non azzecca un cross nemmeno supplicandolo in ginocchio, ha giocato però debolito dalla febbre. (dal 64′ LUIZ FELIPE 5 – Finalmente torna a calcare il terreno di gioco, riesce a fare quasi mezz’ora senza infortunarsi di nuovo ma sul raddoppio di Vlahovic si addormenta e stende il tappeto rosso al numero 9 che ci infligge il colpo di grazia all’89’)

MILINKOVIC-SAVIC 6,5 – Al 16′ sbaglia l’apertura per Immobile, poi sfiora il pari trovando l’opposizione di Dragowski. Per distacco il migliore dei biancazzurri, Inzaghi rischia di perderlo a fine primo tempo per un colpo al naso che per fortuna non gli impedisce di rientrare nella ripresa, anche se si teme una frattura che potrebbe tenerlo fuori per le ultime giornate.

LEIVA 6 – Rimedia un’ammonizione tattica che gli farà saltare la gara con il Parma ma gli consentirà di tornare per il derby. Senza di lui il centrocampo perde davvero molto. (dal 64′ CATALDI s.v.)

LUIS ALBERTO 5 – Dà una mano in fase di copertura sporcando diversi palloni ma stasera il Mago fatica ad accendersi e quando il numero 10 non è a pieno regime ne risente tutta la squadra. (dal 75′ AKPA AKPRO 5,5 – Si fa ammonire a pochi secondi dal triplice fischio, sarebbe stato un peccato chiudere con la fedina penale pulita)

LULIC 5,5 – Pensa solo a non combinare guai e a non far accentrare gli esterni della Fiorentina. (dal 64′ ANDREAS PEREIRA 4,5 – Il cartellino giallo che rimedia al 77′ gli impedirà di scendere in campo nel turno infrasettimanale, una volta tanto che poteva avere l’occasione di giocare dal primo minuto. La seconda ammonizione a tempo praticamente scaduto ci fa chiudere pure in inferiorità numerica.)

IMMOBILE 5,5 – L’attaccante di Torre Annunziata al 26′ colpisce il palo numero 65366 della sua carriera, meno male che era in offside sennò non avrebbe dormito per una settimana per l’occasione sciupata. Nel secondo tempo non trova spazi e all’81’ manca di un soffio l’impatto col pallone sugli sviluppi di un corner.

CORREA 5 – Il Tucu manca l’appuntamento con il quinto gol nelle ultime tre partite: all’11’ si divora un gol già fatto calciando addosso a Dragowski, sarà lo sliding door del match, da quel momento – citando il maestro Bini – andrà tutto male.

ALL. INZAGHI 5 – Parte con il classico 3-5-2 per poi passare al 4-4-2 e infine al 4-3-3 quando il novantesimo si avvicina. Ma l’impressione è che stasera i biancazzurri non riuscissero proprio a trovare il bandolo della matassa e a far male agli avversari, sono mancate la cattiveria e l’incisività nei momenti decisivi, oltre a tanti errori di imprecisione nell’impostare la manovra. Poteva durare altri 180 minuti ma non l’avremmo mai buttata dentro, nemmeno se Dragowski si fosse allontanato a fare pipì.

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