Accolto il ricorso dei granata per la mancata disputa del match dell’Olimpico del 2 marzo: si dovrà giocare

La Lazio non avrà la vittoria per 3-0 a tavolino nella partita non disputata il 2 marzo scorso a causa del mancato arrivo del Torino a Roma. Lo ha deciso il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea oggi, rinviando alla Lega Serie A la decisione per il recupero del match. La squadra granata, nell’occasione, era rimasta bloccata a Torino dalla Asl a causa di svariati casi di Coronavirus. Il giudice sportivo, in attesa di un supplemento di indagine e delle memorie di parte dei due club, il 4 marzo aveva lasciato “sub iudice” il risultato della partita. Oggi ha deciso di “non applicare al Torino le sanzioni previste dall’articolo 53 NOIF per la mancata disputa della gara” riconoscendo alla squadra granata la “causa di forza maggiore“.

I MOTIVI DELLA DECISIONE SU LAZIO-TORINO Il giudice ha preso in considerazione gli atti dell’Asl di Torino che, a fronte di 8 positività, “rilevata l’altissima probabilità che potesse trattarsi di focolaio di cosiddetta variante inglese, imponeva un periodo di quarantena domiciliare per ogni componente del gruppo squadra fin qui risultato negativo, con divieto assoluto di allontanamento dal domicilio, per un periodo di almeno giorni 7“. La scadenza del provvedimento di quarantena era “alla mezzanotte del 2 marzo 2021“. Detto che il Torino ha chiesto il rinvio della gara con la Lazio sulla base del primo provvedimento dell’Asl e “invocando il precedente giurisprudenziale del Collegio di garanzia del Coni” su Juve-Napoli, per il giudice sportivo esisteva in questo caso “la fattispecie della forza maggiore, chiara ed inequivocabile, che non lascia dunque margini di dubbio” data degli atti della stessa Azienda sanitaria. Ecco perché il giudice “delibera di non applicare” lo 0-3 a tavolino “per la mancata disputa della gara in oggetto, rimettendo alla Lega Serie A i provvedimenti organizzativi necessari relativi alla disputa della gara“.
Questo il comunicato della Lazio: “Prendiamo atto del provvedimento del giudice sportivo. Agiremo in tutte le sedi preposte per far valere le nostre ragioni”

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