di Fabio BELLI

Le pagelle biancazzurre della strepitosa vittoria della Lazio al Gewiss Stadium sul campo dell’Atalanta, tris con i gol di Marusic, Correa e Muriqi e con uno straordinario Milinkovic-Savic in cattedra.




Reina 6.5: Mettergli un voto più alto sarebbe uno sgarbo alla squadra che ha concesso al massimo un paio di palle gol all’Atalanta delle 100 e più reti stagionali. Ma la sua sicurezza, che infonde di riflesso ai compagni, è un toccasana per la difesa.

Patric 7: Peccato per l’ammonizione, figlia però della grinta con la quale entra in campo per cancellare la brutta prova di mercoledì. Tecnicamente è in partita, non dovrebbe mai uscire ma Inzaghi gestisce i gialli senza rischi. Diffidato, salterà il Cagliari.

Musacchio (dal 38’pt) 7: Qualche minuto per adattarsi e Zapata prova subito ad approfittarne, ma nel secondo tempo prende le misure e nel finale si rende protagonista di un paio di chiusure pregevoli. Buon impatto.

Acerbi 8: Quando resta agganciato al reparto viene meno la sua spinta sicuramente utile, ma in difesa si suona un’altra musica. Solo Muriel riesce a beffarlo ma la giocata del colombiano è eccezionale, altrimenti la sua prova sarebbe stata da 9.

Radu 8: Se in 13 anni tutti gli allenatori avuti, da Rossi a Inzaghi passando per Reja, Petkovic e Pioli, l’hanno sempre considerato imprescindibile, ci sarà forse una ragione? Chi invoca il suo pensionamento è nel frattempo andato in pensione, gli atalantini oggi semplicemente se li “magna”.




Lazzari 7.5: Il solito treno sulla fascia, peccato che sbagli un gol stavolta praticamente fatto: segnare non è il suo mestiere ma l’occasione era ghiotta, il suo martellamento incessante sulla destra è comunque alla pari di quello del derby, moto perpetuo.

Milinkovic-Savic 8.5: “Quando le persone intelligenti sono felici, smettono di riconoscersi,” è una memorabile citazione del cult Rick & Morty. Il Sergente non fa eccezione, il grande nemico della sua superiorità calcistica è la rilassatezza, la felicità che toglie concentrazione. Lui invece per dare il massimo deve essere in guerra, sentirsi leader, e così riesce a fare, con le sue aperture e i suoi lanci in avanti che disintegrano tutte le certezze di Gasperini. Genio e consapevole di esserlo, per questo non può rilassarsi.

Lucas Leiva 7.5: 350 presenze nei top 5 campionati europei, unico brasiliano a vantare questi numeri negli anni Duemila. Ennesimo dato che fa capire la caratura del giocatore: soprattuto, quando la squadra può contare sul suo schermo davanti alla difesa, vive una sorta di Rinascimento.

Escalante (dal 35’st) 6.5: Entra concentrato e ruba due-tre palloni giusti per spegnere le residue speranze atalantine.

Luis Alberto 8: “Temo che la cuoca, privata dell’appendice, non sia più la stessa” diceva amaramente Bruno Ganz in pane e tulipani. Titolo che calza a pennello con la prova del Mago: concretezza e magie, come il ricamo che porta all’azione del palo di Milinkovic. No, lui senza l’appendice è sempre lo stesso.

Akpa Akpro (dal 14’st) 7: Entra e come al solito inizia a macinare giocate: qualcuna la sbaglia, qualcuna la azzecca, di sicuro sembra che ad entrare sono due giocatori, non uno solo. Si conferma un’eccellente scoperta.

Marusic 8: Prova eccezionale, subito impreziosita da un gol d’autore. Ormai ha preso confidenza con la fascia sinistra e oltre a tenere bene la posizione (tanto che dalla sua parte l’Atalanta non riesce mai ad affondare) si propone con buon piglio. Prova di livello, la sua migliore alla pari con quella di Cagliari all’esordio in questo campionato.




Correa 7.5: Un dolce deja vu la sgroppata in campo aperto verso il gol del 2-0, esattamente come in quella giornata di maggio, inusualmente fredda, che nel 2019 mise in bacheca una Coppa Italia ancora così indigesta per Gasperini e tutta l’Atalanta. Si conferma uno dei migliori contropiedisti in circolazione.

Andreas Pereira (dal 35’st) 7: Dopo il bagno di umiltà di mercoledì entra concentrato e disciplinato, Milinkovic orchestra e lui scatta puntuale e preciso nell’assist per Muriqi. Non poteva avere approccio migliore.

Immobile 7: Stavolta gli manca il gol, ma il suo lavoro da punta arretrata sfianca gli avversari. Trova il colpo di testa che lancia Correa verso il raddoppio, la sua presenza incute timore e di questo bisogna tenere sempre conto.

Muriqi (dal 35’st) 7: Terzo gol (perché al di là dei cavilli di Lega anche quello col Parma è tutto suo), facile da morire ma importantissimo, anche perché è il primo di sempre di un kosovaro in Serie A: la squadra lo abbraccia e lo coccola, ormai è a tutti gli effetti uno della Banda.

L’all. Simone Inzaghi 8: Lezione vera di calcio a Gasperini, che pure l’aveva imbrigliato in inferiorità numerica 4 giorni fa. Lui non fa una piega e fa quello che deve fare, il ritorno di Leiva regala più protezione alla difesa ma ci mette del suo inchiodando Acerbi ai tre di difesa e scambiando posizione a Correa e Immobile, con spazi vertiginosi che si moltiplicano.






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