di Fabio BELLI

Le pagelle biancazzurre della sconfitta della Lazio a San Siro contro il Milan: una beffa per una squadra di Inzaghi punita oltre i suoi demeriti.

Reina 6.5: Una grandissima parata su Rebic, ma la difesa non gli regala mai un momento tranquillo, costretto a lavorare coi piedi il solito abnorme numero di palloni.

Patric 5.5: Folle, irruento l’intervento su Rebic che costa il calcio di rigore. Uno sbaglio che pesa, anche se poi si riallinea nel resto della partita.

Hoedt (dal 43’st) sv: Non riesce ad aiutare nell’azione decisiva, dove comunque è lontano dal pallone.

Luiz Felipe 5.5: Pur producendosi in alcuni recuperi interessanti, non trova mai la posizione giocando una partita praticamente di rincorsa. E l’ultima “estirada” costa il gol del ko.

Radu 6: Conferma i progressi già visti contro il Napoli, dalle sue parti Calabria, che pure spinge con costanza, deve fermarsi spesso e volentieri. Chiude però in affanno, stanchissimo.

Lazzari 5.5: Vanifica il gran movimento con un’imprecisione al cross quasi scientifica: avere uno che scappa via come lui è inutile se non nasce neanche un pallone utile in zona d’attacco.

Milinkovic-Savic 6: Primo tempo da comparsa, tra palloni persi ed errori che rallentano la manovra. Poi il geniale assist per Immobile lo accende, ma Inzaghi lo toglie forse sul più bello.

Akpa Akpro (dal 29’st) 5.5: Stavolta fa molta confusione.

Escalante 6: Nei primi 20′ tocca a stento palla, poi esce fuori di prepotenza. L’ammonizione gli costa una sostituzione prematura.

Cataldi (dal 1’st) 6: Entra con coraggio e determinazione, sbaglia qualche scelta ma se la cava meglio di altre volte, considerando che la cabina di regia non lo fa stare proprio a suo agio.

Luis Alberto 6.5: Anche lui entra in partita a metà primo tempo, col guizzo che rimedia all’errore dal dischetto di Immobile. Il gol lo accende e inizia a dirigere il gioco, poi nei primi 10′ sembra a corto di benzina, forse doveva uscire lui e non Milinkovic. E non per niente si perde Hernandez sul colpo di testa che vanifica tutta la gara.

Marusic 5.5: Anche lui vive una fase positiva tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo. Ma sul primo gol si perde Rebic da principiante e a fine partita una hostess gli consegna un orsacchiotto: al cross ha colpito tutti e undici gli avversari almeno una volta, Donnarumma compreso.

Correa 6.5: Una sua accelerazione scuota la Lazio dopo il letargo iniziale, si guadagna il fondamentale rigore che porta il 2-1. Ma deve arrendersi ai problemi fisici: ancora una volta un giocatore rischiato va incontro a una ricaduta.

Muriqi 5 (dal 32’pt): Sembra avere nelle gambe una mezz’oretta, alla mezz’ora Inzaghi lo butta dentro ed inizia una struggente lotta contro se stesso, in cui il pallone ha un ruolo marginale. Un errore puntare su di lui in questi termini, in questa partita, con questo minutaggio.

Immobile 6.5: Un altro gol d’autore, stavolta sbaglia dal dischetto ma Donnarumma è super sulla sua conclusione e comunque Luis Alberto rimedia. Sarà un caso, ma quando esce lui, gli avversari prendono un coraggio da leone. E’ successo con lo Spezia, col Bruges e anche stasera, in maniera inquietantemente simile.

Andreas Pereira (dal 29’st) 5.5: Sembra leggero di fronte al pressing sistematico del Milan, la squadra si abbassa paurosamente.

L’all. Simone Inzaghi 5: Tanti troppi dubbi. Perché Correa rischiato? Perché Muriqi e non Caicedo? Perché Milinkovic e Immobile fuori contemporaneamente, con le vacanze di Natale di fronte per recuperare? Perché quelle marcature sulle palle inattive? Perché Escalante fuori dopo l’ammonizione e Luis Alberto no? Un peccato, perché questa sequela di errori chiave (o quantomeno di scelte discutibili) offusca una squadra che per 60′ buoni ha dominato in casa della capolista e che è figlia del suo lavoro.

 

 

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