di Fabio BELLI

Lassù qualcuno mi ama è il titolo della biografia di Rocky Graziano, film con uno straordinario Paul Newman che più lo buttano giù, più si tira su. Metafora di una Lazio che ai colpi della sfortuna, del tempo e anche della propria imperizia riesce sempre a inventarsi qualcosa. Stavolta però serviva qualcosa, una mano dall’alto che “schiccherasse” via gli incubi del passato: Salisburgo, il gol di Vecino, alcune beffe francamente immeritate. Sul pallone di De Keteleare, oltre a ettolitri di pioggia, stavolta dall’alto quella mano è arrivata e tornare tra le prime 16 di Champions dopo tanti anni ha un sapore unico. Ma questa Lazio è così, prendere o lasciare: l’unica squadra sportiva con i tifosi con le coronarie palestrate.




FORMAZIONI – Inzaghi punta sull’undici tipo, finalmente con una buona scelta in Champions League. Correa recupera ed è al fianco di Immobile, in difesa non c’è Patric, alle prese con un fastidioso torcicollo, e Luiz Felipe mantiene il suo posto mentre rispetto a Cesena c’è Hoedt e non Radu al fianco di Acerbi. Nel Bruges il tecnico Clement sa che deve vincere e schiera De Keteleare alle spalle di Lang e Diatta.

PIOVONO CANI E GATTI – Accade un po’ di tutto nel primo tempo. La Lazio parte aggressiva e Sobol deve subito stendere Lazzari, rimediando l’ammonizione. La Lazio è reattiva e Luis Alberto ispirato: lo spagnolo prova l’assolo una priva volta, alla secondo sfonda la linea difensiva avversaria e conclude: gran parata di Mignolet che non può nulla però sulla ribattuta di Correa. Come a volte succede, però, la Lazio si distrae sul più bello. Sugli sviluppi di una rimessa laterale, Langa arriva alla conclusione, Reina si fa sfuggire il pallone e Vormer sigla il pareggio. La Lazio sbanda un po’ e al 19′ una gran botta di De Keteleare manca di poco il bersaglio. I ragazzi di Inzaghi però riprendono fiato e colpiscono di nuovo al 27′. Immobile steso in area da Mata, il bomber è implacabile dal dischetto e la Lazio torna avanti. L’arbitro turco Cakir grazia Sobol che aveva nettamente fatto un fallo da secondo giallo su Lazzari, mentre per Hoedt arriva subito dopo il cartellino giallo. Sobol però ci ricasca al 39′, sempre su Lazzari, e stavolta il doppio giallo è inevitabile. Bruges in dieci uomini, Clement inserisce Deli al posto di Lang e nel frattempo si scatena il nubifragio sull’Olimpico: piovono cani e gatti, direbbero gli angolosassoni, e si arriva così a fine primo tempo.




MALEDETTO BRACCINO, BENEDETTI OTTAVI – La Lazio nella ripresa inizia a giocare col fuoco: Correa manca due grandi chance, su invito di Milinkovic e con una conclusione telefonata per Mignolet dall’interno dell’area di rigore. Quindi, Luis Alberto e Immobile non chiudono un contropiede da manuale, col bomber che cerca malamente il secondo palo. Inzaghi decide di togliere in un colpo solo Leiva, Luis Alberto e Immobile: forse troppo e la sorte lo punisce, Vormer fa quello che vuole sulla destra e al 34′ crossa per la testa di Vanaken, che tutto solo il area firma il 2-2. Il “braccino” è servito: la Lazio sembra in preda a una crisi di nervi, forse per i sensi di colpa di non aver fatto girare palla a dovere con l’uomo in più. Al 92′, De Keteleare sbuca sulla sinistra e conclude con una gran botta che fa fermare i cuori di tutti i laziali all’unisono: clamorosa traversa e ottavi conquistati lì, stavolta non era tempo di beffa. Quando il battito riprenderà, c’è da festeggiare.




IL TABELLINO

CHAMPIONS LEAGUE

LAZIO-BRUGES 2-2

Marcatori: 12′ Correa (L), 15′ Vormer (B), 27′ rig. Immobile (L), 76′ Vanaken (B)

LAZIO (3-5-2): Reina; Luiz Felipe, Hoedt (46′ Radu), Acerbi; Lazzari, Milinkovic, Leiva (75′ Escalante), Luis Alberto (75′ Akpa Akpro), Marusic; Correa (86′ Pereira), Immobile (75′ Caicedo). A disp.: Strakosha, Alia, Fares, D.Anderson, Parolo, Cataldi. All.: Simone Inzaghi

BRUGES (4-3-1-2): Mignolet; Clinton Mata (84′ Van Der Brempt), Kossounou, Ricca, Sobol; Vormer, Vanaken, Balanta (77′ Rits); De Ketelaere; Diatta (84′ Okereke), Lang (42′ Deli). A disp.: Horvath, Mechele, Badji, Schrijvers, Bonaventure. All.: Philippe Clement

Arbitro: Cüneyt Çakır (TUR)

Ass.: Bahattin Duran (TUR) – Tarik Ongun (TUR)

IV uomo: Hüseyin Göçeky (TUR). V.A.R.: Abdulkadir Bitigen (TUR). A.V.A.R.: Mete Kalkavan (TUR)

NOTE. Ammonito: 1′ Sobol (B), 90′ Marusic. Espulso: 39′ Sobol (B) per doppia ammonizione. Recupero: 1′ pt, 4′ st.






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