di Alessandro DE CAROLIS 

Ecco le pagelle di Sampdoria-Lazio, match valido per il 4° turno della Serie A. Prestazione da film horror, si salvano solo Fares e Muriqi per l’impegno.

Strakosha 5: nel finale di partita evita il quarto gol con un doppio intervento prodigioso. Incolpevole sui primi due gol, ci mette del suo nel terzo respingendo centralmente. Reina meriterebbe più spazio.

Patric 4.5: errore da matita rossa sul gol del 3-0. Non si capisce perché non abbia spazzato via quel pallone. Se lo fa levare con una facilità quasi imbarazzante. Prima aveva alternato cose buone e altre meno.

Hoedt 5: giustificato dal fatto che non gioca una partita ufficiale da febbraio. È stato chiamato in causa dal 1′ in una situazione di piena emergenza in difesa. Partita insufficiente, ma è un giocatore che può dare di più (dal 59′ Vavro 5: gioca 120′ con la sua nazionale, un vero mistero. I limiti del ragazzo sono evidenti, ma la poca fiducia di Inzaghi non aiuta).

Acerbi 4.5: se non è in serata lui sono dolori seri. La difesa biancazzurra diventa un colabrodo perforato a ripetizione. Si perde Quagliarella sul gol iniziale. È parso stanco. Servirà il miglior Acerbi martedi sera contro il Borussia Dortmund.

Parolo 4.5: gioca in un ruolo mai fatto in carriera. Una posizione non adatta alle sue caratteristiche fisiche. Non a caso la Sampdoria sulla destra ha fatto tutto quello che vuole. Augello sembrava Messi (dal 46′ st Marusic 5: mandato in campo per disperazione. Ancora non ha recuperato fisicamente, tanto da non fare la differenza).

Milinkovic 4: con la Serbia aveva segnato 3 gol in 2 partite, oggi ha deluso come non mai. Non presente nel gioco, ha sbagliato praticamente tutto, anche i passaggi più semplici. Irriconoscibile.

Leiva 4: altro giocatore che ha toppato la partita alla grande. Sembra annebbiato. Non ha fatto filtro, non ha preso per mano il centrocampo laziale, che è stato surclassato da quello blucerchiato.

Luis Alberto 4.5: tanto buio e pochissima luce. Ci prova nella prima mezz’ora di gioco, ma le sue giocate sono imprecise. Poi soccombe anche lui, fino asparire completamente nella ripresa. Senza i suoi uomini-chiave a centrocampo la Lazio è spacciata.

D. Anderson 5: in una partita così non può certo portare lui la croce per tutti. Eppure è tra quelli che sfigurano di meno. Uno dei più “dinamici” sicuramente, il che è tutto dire, ma non incide per nulla (dal 46′ st Fares 6: è da sufficienza per l’impegno e la corsa. Anche lui è in fase di rodaggio, ma lascia intravedere alcuni spunti).

Correa 5: é tornato soltanto ieri dall’impegno con l’Argentina, e si vede! Opaco e confuso, vaga per il campo senza meta. Spreca una chance nella prima frazione. Ha un’altra occasione nella ripresa, da posizione defilata, ma spedisce il pallone sul fondo.

Caicedo 4.5: male, malissimo. Il fuorigioco lo salva da un erroraccio colossale a tu per tu con Audero. Recuperato in extremis da un fastidio muscolare, non era al top della condizione. Britta copia del “panterone” che conosciamo, Forse sarebbe stato meglio risparmiarlo (dal 59′ st Muriqi 6: un sei per l’impegno e per aver di certo fatto più di Correa e Caicedo messi insieme. Con 20 milioni spesi le aspettative sono alte. Da lui passerà parte del destino della stagione biancazzurra).

Inzaghi 4.5: facile parlare col senno del poi, ma Parolo laterale destro è stato inspiegabile. Patric avrebbe potuto giocare al suo posto, con Vavro al centro della difesa. La partita è stata un disastro, soprattutto a livello mentale e fisico. Squadra senza benzina nelle gambe e senza idee nella testa. Una sconfitta che preoccupa e molto in ottica Champions League. Urge chiarezza sulla questione rinnovo.

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