Per commentare il dossier dell’avv. Gian Luca Mignogna sui Colori Sociali della S.S. Lazio, la redazione di Laziostory.it ha contattato Vincenzo D’Amico, indimenticabile campione biancazzurro del ’74, che di maglie ne ha indossate davvero tante nel corso della sua straordinaria carriera.




Io arrivo alla Lazio e la Lazio era biancazzurra, i giocatori venivano chiamati i biancazzurri. Dopo è uscito fuori “biancocelesti” anche perché col tempo effettivamente diverse maglie hanno preso una tonalità più chiara, soprattutto quelle più moderne. La Lazio però è conosciuta in Italia come “i biancazzurri”, tra i tifosi, sui giornali, sicuramente negli anni in cui ho vestito la maglia della Lazio.

Aneddoti particolari sulle maglie non ne ho da raccontare, io basta che indossavo la maglia della Lazio ed ero felice, non avevo bisogno di altro: poteva essere di qualsiasi colore. L’anno dopo lo Scudetto Chinaglia si inventò di far arrivare le maglie con il colletto e la V chiusa sul petto, un modello particolare che fu scelto direttamente da lui. Una maglia con cui abbiamo giocato spesso. E ricordo che ho sempre salvato le maglie dell’ultima partita di campionato, in tutte le stagioni, anche se non me ne sono rimaste molte, ho fatto parecchi regali.




Tra i vari modelli indossati nei miei tanti anni alla Lazio, c’è una cosa a cui tengo molto e che voglio ricordare: la maglia bandiera inizia con la stagione del 1982/83. E’ stata ANCHE la maglia del -9 ma ci tengo molto a ricordare che è stata la maglia della nostra promozione, indossata per la prima volta nella stagione del ritorno in Serie A nel 1983“.

In una sfida di Coppa UEFA del 1977 contro il Boavista non so per quale motivo particolare giocammo con una particolarissima maglia rossa: loro erano bianco e neri a scacchi e non so se il biancazzurro potesse dare fastidio, all’epoca non era come oggi, vengono ideate mute di tutti i colori proprio per essere a prova di qualsiasi accostamento cromatico. All’epoca c’erano solo due mute e probabilmente in quell’occasione servì la maglia rossa, anche perché era usanza che fosse la squadra ospitante a lasciare la scelta della prima maglia a quella in trasferta.”






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