di Alessandro DE CAROLIS
LA SCELTA TECNICA – Questa simpatico paragone è il riassunto perfetto della scelta tecnica di Roberto Mancini. L’ex tecnico biancazzurro non può non ricordare il mitico Oronzo Canà quando lasciò in panchina il fuoriclasse Aristoteles. Almeno lui era giustificato dal fatto che fu una scelta imposta del presidente della Longobarda. Una mossa per tornare in Serie B risparmiandosi così i costi elevati della massima serie. Il Ct azzurro invece non ha giustificazioni. Non schierare in campo la Scarpa d’Oro 2020/21 contro la Bosnia è stato un insulto al calcio. Primo precedente al mondo dove il vincitore del trofeo non trova spazio ed importanza all’interno della Nazionale. Un destino, quasi una maledizione, che incombe sui grandi “bomber” della Lazio. Tanto per fare tre nomi: Giorgio Chinaglia, Bruno Giordano e Giuseppe Signori. Ma almeno nel caso di Signori c’era una concorrenza molto agguerrita. Era una delle Nazionali più forti di sempre, quella del Mondiale ’90. In questa Italia invece è quasi comico che venga preferito Andrea Belotti a Ciro Immobile. L’attaccante granata ieri ha offerto una prestazione da film horror, più utile in allenamento come sagoma sui calci piazzati. Sarebbe stata più apprezzata la scelta su Ciccio Caputo, che almeno è stato il 4° marcatore in campionato. E non si venga a dire che era una scelta fatta in ottica Olanda. Perché ora dopo questo passo falso, la vittoria contro i “Tulipani” è praticamente d’obbligo. Visto il vento che tira intorno a Ciro Immobile, è naturale aspettarsi che sia lui a portare la croce in caso di sconfitta. Si, perchè in Nazionale si parla di lui solo quando le cose non vanno bene. Tifosi e mass-media dovrebbero chiedere a gran voce un Ciro Immobile titolare. Ma purtroppo gioca nella Lazio, questa è la sua grande colpa: veste una delle maglie più storiche, quanto ignorate, del calcio italiano.
LA PARTITA – Dopo le due vittorie contro la Bosnia dell’anno scorso, l’Italia impatta contro Dzeko & Co. nella prima partita della Nation League. A sorpresa finiscono in panchina Immobile e Zaniolo, gli uomini più determinanti della rosa azzurra. Proprio il centravanti bosniaci della Roma sblocca la partita nella ripresa. A salvare l’Italia ci pensa Sensi appena dopo 9′. Male, malissimo Belotti. Chiesa e Insigne tanto fumo e niente arrosto. Italia molto sulle gambe. Mancini butta nella mischia Immobile nei minuti finali, ma solo per disperazione. Ora si fa dura in vista della trasferta in Olanda.
Italia Bosnia 1-1
RETE: 56′ Dzeko, 66 Sensi
ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Florenzi, Bonucci, Acerbi, Biraghi; Lorenzo Pellegrini (87′ Kean), Sensi, Barella; Chiesa (70′ Zaniolo), Belotti (71′ Immobile), Insigne. A disposizione: Sirigu, Meret, Di Lorenzo, Chiellini, Cristante, Jorginho, Mancini, Locatelli, Spinazzola. Ct: Roberto Mancini
BOSNIA (4-3-3): Sehic; Cipetic, Sunjic, Sannicanin, Kolasinac (81′ Civic); Cimirot, Hadziahmetovic, Gojak; Visca (86′ Milosevic), Dzeko, Hodzic (76′ Besic). A disposizione: Begovic, Buric, Bicakcic, Kvrzic, Duljevic, Kolijic, Danilovic, Hajradinovic, Sabanadzovic Ct: Dusan Bajevic.
ARBITRO: Sidiropoulos
AMMONITI: Belotti, Zaniolo, Bonucci