Ciro Immobile, centravanti della Lazio e Scarpa d’Oro 2020, è intervenuto ai microfoni del canale televisivo ufficiale del club:




“Il ritiro sta procedendo bene, serve soprattutto per allenarsi ma anche per cementare rapporti di squadra, con i nuovi e con chi già era presente. Chi finora è arrivato ci darà certamente una mano, dovremo subito far capire loro il nostro pensiero di squadra: siamo sempre tutti uniti.

La crescita è stata costante, sia da parte mia che dello staff. A livello personale è un periodo eccezionale, sempre in crescendo. Dall’Europa League dei primi anni, ora apriamo un nuovo ciclo che inizia con la Champions: vogliamo continuare a crescere, siamo soddisfatti di ciò che abbiamo fatto in questi quattro anni. È uno slancio in più per il futuro.




Lo scorso anno è stato incredibile, a livello di squadra ed anche personale, sia dentro che fuori dal campo. Sono super soddisfatto ma c’è ancora tanto da lavorare, migliorare  e stringere i denti per combattere uniti.

Il gol con il Brescia mi ha emozionato tanto perché mi ha permesso di superare Lewandowski, un ricordo speciale è quello con il Milan perché il 100° in biancazzurro. Tutti però sono stati importanti, soprattutto quando si vince. Lottare con il polacco, ma anche con Ronaldo e con Messi non è stato facile. Durante il lungo stop legato al Coronavirus mi sono riposato tanto mentalmente.

Mi affaccio alla Champions con entusiasmo, conosco un po’ questa competizione, sarà un’annata ricca d’impegni. Abbiamo lottato con le unghie e con i denti per raggiungerla, non vogliamo fare la comparsa.




Dovremo ripartire dagli ultimi mesi, sappiamo cosa fare per raggiungere i nostri obiettivi. Siamo quelli delle undici vittorie consecutive e non di Lecce. Sappiamo quale strada dobbiamo percorrere. Le ultime 12 partite sono state dure, sarà così tutta la stagione.

Ci divertiamo e giochiamo bene in campo: in una squadra ci sono i bomber, gli assist-man ed i dribblatori. Vivo per il gol ma non ne sono ossessionato. L’unica volta in cui ho voluto segnare a tutti i costi era contro il Brescia e, come abbiamo visto, questo modo di interpretare la partita non paga mai: la palla non voleva entrare. In campo c’è bisogno di tutto da tutti.

Reina è un professionista a tutto tondo, ha vinto tanto in carriera. Ci darà certamente quello che ci manca, soprattutto in campo internazionale. È una persona eccezionale, lo conoscevo già in passato. È quei da un paio di giorni ma sembra essere qui da una vita. Stesso discorso vale per Escalante, è serio e negli allenamenti si applica sempre tanto”.

(fonte: sslazio.it)






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