Un estratto dell’articolo pubblicato sul Corriere dello Sport-Stadio di sabato, a firma di Marco Ercole, che racconta la preparazione e il grande impatto del flash mob che ha visto lo striscione “La Lazio non si tocca!” invadere tutti i quartieri della Capitale!




Chiamatela pure mobilitazione popolare di nuova generazione o magari protesta 2.0. Lo slogan “La Lazio non si tocca” oltrepassa i confini della Capitale, rimbalza da una parte all’altra del pianeta e unisce tutta la tifoseria. Vent’anni fa, quando c’era stato bisogno di mostrare l’unità d’intenti nella settimana che avrebbe portato alla vittoria del secondo scudetto, i biancocelesti si erano radunati in massa a via Allegri, sotto la sede della Figc. Oggi, nell’epoca dei social network e della globalizzazione, sono hashtag e condivisioni a fare la differenza.




Già, i laziali vogliono far sentire la propria voce, si sentono accerchiati e sotto il fuoco mediatico, considerato a orologeria. Pressioni che incutono fondamentalmente un timore, quello che possa essere distrutto il sogno scudetto dei ragazzi di Simone Inzaghi, del presidente Lotito. Gente, squadra e società uniti come non era mai successo prima. Così, in modo del tutto spontaneo, sul gruppo Facebook “Associazione Sodalizio Biancoceleste” è stato lanciato l’invito a farsi sentire con una sorta di flash mob pacifico e civile. L’hashtag #lalaziononsitocca spopola su Twitter, Facebook e Instagram, spesso collegato a delle immagini di striscioni, magliette e scritte lasciate un po’ ovunque, sempre con lo stesso slogan. Dalla Croazia alla Spagna, passando per Santo Domingo, Brasile, Portogallo o Cipro, tutti i laziali si stanno unendo in questa rivendicazione per chiedere rispetto. La città di Roma, la provincia e diverse località nella regione sono state tappezzate da questi messaggi: «A mia memoria – spiega l’avvocato Gian Luca Mignognanon ricordo un’iniziativa simile che di fatto abbia coinvolto tutti i quartieri di Roma e diversi Comuni limitrofi. La tifoseria è riuscita a dare un segnale molto forte, ma al tempo stesso assolutamente civile“. ”






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