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COMUNICATO UFFICIALE 

Come altri, anche il sottoscritto ha avuto modo di leggere le dichiarazioni inopportune, infondate e pretestuose espresse in data 19 aprile 2020 dalla Federsupporter, sul sito Pianeta Genoa 1893, a commento della rivendicazione dello Scudetto 1915 da parte del sottoscritto, del Comitato Promotore e della tifoseria laziale.




Come lascerebbe intendere la sua denominazione, la Federsupporter dovrebbe operare nell’interesse esclusivo dei tifosi, per cui la stessa sarebbe chiamata a condividere e non ad opporre qualsivoglia tematica, come quella concernente il campionato 1914/15, nell’ambito della quale sono emersi documenti inediti ed elementi probatori atti a dimostrare che per oltre cento anni è risultata tradita proprio la buona fede dei tifosi.

Certamente nessuno si aspettava, né tantomeno auspicava, che la Federsupporter si schierasse a favore della rivendicazione laziale, ma è altrettanto indubbio che nessuno si sarebbe mai immaginato che le parole espresse dal suo presidente, sedicente laziale, anziché mantenersi su un livello di terzietà, si sarebbero indirizzate addirittura “contro” la Storia della Lazio ed i diritti che la stessa vanta nei confronti del campionato sospeso dall’insorgenza della prima guerra mondiale.




La circostanza che la Federsupporter abbia ritenuto di formalizzare le “proprie dichiarazioni” attraverso il sito ufficiale della Fondazione Genoa, inoltre, è apparsa non soltanto artificiosa, strumentale ed inconferente, poiché chiaramente finalizzata a supportare la battaglia dalla stessa condotta nei confronti della attuale presidenza della S.S. Lazio, ma oltremodo falsa, tendenziosa e mistificatoria laddove con tali “dichiarazioni” si è affermato che la rivendicazione dell’assegnazione ex aequo dello Scudetto 1915 si sarebbe sostanziata con “la richiesta formulata inizialmente da un gruppo di tifosi e, successivamente, dallo stesso Presidente della Lazio”, atteso che tale affermazione si palesa illecitamente sottesa, da un lato, a delegittimare l’attività storico/giuridica sin qui svolta dallo scrivente procuratore e dal comitato promotore, che è stata portata avanti senza alcun mandato e/o investimento del presidente Claudio Lotito, nonché, dall’altro, a ventilare “ad opponendum” un insussistente conflitto di interessi di quest’ultimo (consigliere federale) nel timore che, in caso di assegnazione, possa indirettamente fregiarsi di un successo giuridico/sportivo che risulterebbe di portata storica.




L’altrui libertà di pensiero è sacrosanta, quand’anche espressa in campo avverso poiché evidentemente inascoltata in casa propria, ma la Federsupporter ed il suo presidente, invero, hanno perso una grossa occasione per dimostrare la propria “competenza per materia” laddove hanno inteso acriticamente condividere le posizioni del cosiddetto “Comitato Scientifico” della Fondazione Genoa, senza rendersi affatto conto che le stesse sono già state smentite dai recenti rinvenimenti documentali sul torneo meridionale 1914/15 e dai contenuti dell’Annuario Ufficiale della Figc 1926-1927 e senza valutare l’eventualità che a breve le posizioni genoane potrebbero rivelarsi definitivamente “stralciate” attraverso la pubblicazione delle ulteriori risultanze attualmente all’esame dello scrivente procuratore.

Il presidente della Federsupporter, infine, ha affermato che la ricostruzione della Fondazione Genoa ha esposto “una realtà obbiettiva che dovrebbe essere accolta anche dai tifosi laziali, coinvolti anche inconsapevolmente, all’inseguimento di uno scudetto bellico, per di più ex aequo, che darebbe prestigio solo all’attuale presidenza del Club”.

Beh, che dire a tal riguardo? Sono parole che si commentano da sole, ma che la società, la polisportiva, la tifoseria laziale e i discendenti della Lazio 1914/15, ognuno per quanto di propria competenza, certamente saranno in grado di valutare, soppesare e tenere a mente a futura memoria.

Per i motivi sopra esposti, ex ultimis, resta riservata ogni più adeguata azione legale presso le competenti sedi giudiziarie.

Roma, 20 aprile 2020

Avv. Gian Luca Mignogna






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