Danilo Cataldi, centrocampista della Lazio, ha risposto alle domande degli studenti dell’Istituto Comprensivo Via Volsinio:
“Può capitare di ricevere offese dagli avversari, fa parte del gioco, ma finisce sempre sul momento. C’è sempre tanta adrenalina in campo, bisogna passarci sopra ed andare avanti. Il bullismo? Nasce ogni volta che vengono colpite le persone più deboli. Bisogna sempre trovare la forza dentro se stessi per andare avanti. Proviamo sempre a mettere a proprio agio i nuovi acquisti: quando arrivano dall’estero c’è bisogno di più tempo, ma l’importante è aiutarli affinché possano inserirsi al più presto. P
roviamo a portare il fairplay anche nella vita di tutti i giorni: cerchiamo di trasmettere i valori che ci sono stati insegnati dall mondo del calcio. Ho avuto tanti esempi positivi, ora che sono dentro il calcio provo ad imparare dai più esperti. Non ho avuto un idolo in particolare, in questi anni però ho studiato tanti calciatori. Quando sentiamo il nostro nome all’Olimpico proviamo una grande emozione: è motivo di orgoglio. Siamo delle persone normalissime, non siamo eroi. Facciamo un lavoro che ci piace e che viene molto seguito. I nostri sacrifici sono tanti, anche se possono sembrare stupidi. Spesso non possiamo uscire con gli amici, ad esempio.
Il gol più bello? La punizione in Supercoppa sul piano stilistico. Per le sensazioni provate, invece, la rete più bella rimane quella siglata alla Roma nel corso dello scorso anno. Durante il ritiro estivo si corre molto perché bisogna mettere nelle gambe la benzina necessaria per svolgere la stagione. Non c’è molto tempo libero in ritiro, ma siamo un gruppo molto affiatato e spesso passiamo anche il giorno libero insieme. La parola rispetto sul campo si traduce con la capacità di saper circoscrivere ciò che accade solo sul campo”.
Durante l’evento ‘La Lazio nelle Scuole’ tenutosi presso l’Istituto Comprensivo Via Volsinio, il calciatore Adam Marusic ha risposto alla curiosità di alcuni studenti:
“Ho iniziato a giocare a calcio quando avevo 7 anni, un giorno sono andato al campo con gli amici ed è scoccato l’amore per questo sport.
Quando a qualcuno capita un infortunio, tutti ci fermiamo per il bene del compagno di squadra o dell’avversario.
I miei genitori mi hanno sempre sostenuto nella mia scelta di giocare a calcio, non vivono con me ma sono sempre al mio fianco.
Lo scorso anno ho segnato un bel gol all’OM in Europa League ma anche quello con il Milan mi è piaciuto molto.
Ci alleniamo praticamente ogni giorno”.