di Alessandro DE CAROLIS
Ecco le pagelle di Lazio-Juventus, match valido per il 15° turno della Serie A. Sugli scudi Luis Alberto, Milinkovic, Luiz Felipe e Caicedo. Ma è stata la prestazione corale del gruppo ad aver permesso di battere l’unica squadra imbattuta di tutta Europa.
Strakosha 8: disinnesca un tiro insidioso di Dybala al 9’. Reattivo pure al 42’ sul colpo di testa di Ronaldo a fil di palo. Rimedia al 75’ all’erroraccio di Acerbi bloccando in due tempi la conclusione di Ronaldo.
Luiz Felipe 8: si perde Cristiano Ronaldo in occasione del gol del vantaggio. Tutto facile per il portoghese con un tap-in ravvicinato. Si fa perdonare ampiamente a fine primo tempo quando al 45’ di testa stacca in terzo tempo e sigla la rete del pareggio.
Acerbi 6: non chiude su Bentancur che lo salta prima di servire Ronaldo per la rete del vantaggio bianconera. Dopo questo errore da matita blu, cresce insieme ai suoi compagni di reparto giocando con più tranquillità e precisione. Errore da matita rossa al 60’ (per fortuna senza conseguenze) quando consegna palla a CR7 al limite dell’area.
Radu 6: viene ripetutamente puntato soffrendo dannatamente il duo Dybala-Bentancur. I pericoli maggiori sono infatti venuti dal suo lato. Si fa vedere in zona offensiva al 35’ con un tiro dal limite (indirizzato vero la porta) deviato in angolo da Bonucci.
Lazzari 7: un motorino sulla destra. La Lazio ha ritrovato il vero Lazzari e la conferma è che attacca nove volte su dieci sulla sua fascia. Cosa che fino a qualche mese fa non era così visto che gli stessi numeri si registravano sulla fascia sinistra. Prezioso in entrambe le fasi, fastidiosissimo per gli avversari se prende velocità. Al 69’ una sua progressione a campo aperto costa a Cuadrado il cartellino rosso per aver abbattuto l’esterno biancazzurro. Nel finale avvia il contropiede vincente realizzato da Caicedo, ma l’esterno biancazzurro si era fatto ipnotizzare dal portiere bianconero.
Leiva 7: inizio di partita un po’ timido come tutta la squadra. Ma lui e Milinkovic avendo le chiavi del centrocampo laziale erano quelli più sotto pressione. Cresce col passare dei minuti prendendo per mano i compagni. Si fa vedere anche in area bianconera con degli inserimenti interessanti.
Luis Alberto 8: rimedia un giallo dopo pochi minuti. È il cervello offensivo del gioco biancazzurro, non a caso tutte le azioni passano dai suoi piedi. Al 45’ sforna il suo decimo assist stagionale (già in doppia cifra a metà campionato) con una pennellata perfetta concretizzata da Luiz Felipe. Al 74’ il suo undicesimo assist regala a Milinkovic la rete del 2-1. È la luce, il faro di questa Lazio (dal 75’st Parolo 6.5: la sua presenza rafforza il centrocampo laziale per controllare il risultato e aumentare il filtro davanti alla difesa. Essenziale)
Milinkovic 8: stesso discorso per Leiva. Avendo ormai il ruolo di Parolo il suo lavoro è più di interdizione che offensivo. Molti non lo capiscono e continuano a tenerlo nel miro delle critiche. Ma è proprio questo suo sacrificio a dare equilibrio al gioco laziale dando piena licenza di inventare a Luis Alberto. A scacciare tutte le critiche ingiuste realizza al 74’st la rete del 2-1. Un gol bellissimo per il controllo e per la precisione del tiro. Se lo merita ampiamente per il grande lavoro di sacrificio (dal 91’st Caicedo 8: è l’uomo dei gol pesanti, come dei macigni. Quando entra dalla panchina è sempre determinante, anche con pochi minuti a disposizione. Gli bastano 4’ per buttare dentro un pallone che ha fatto letteralmente esplodere l’Olimpico)
Lulic 6: non una delle sue partite migliori. Lui e Radu soffrono la dinamicità di Dybala e Bentancur. Si vede poco pure in fase offensiva come se avesse poca benzina nelle gambe. Meglio nel secondo tempo quando viene servito per mettere in mezzo qualche pallone interessante. Con l’esperienza e il sacrificio riesce sempre a gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Correa 6: il più pericoloso. Non a caso viene sempre raddoppiato dai bianconeri molto attenti a non concedergli l’uno contro uno. Al 78’ si invola a tu per tu con Szczesny e invece di calciare per trovare il gol si fa abbattere dal portiere polacco. Ha aspettato troppo nel concludere dando tempo all’estremo difensore bianconero di chiudere lo specchio della porta.
Immobile 6: suo il primo squillo biancazzurro nei primi minuti di gioco con un tiro verso lo specchio di porta chiuso in angolo da Alex Sandro. Ci prova in posizione proibitiva tutto defilato sulla sinistra al 35’ senza provare a rimetterla in mezzo per un compagno. Lui e Correa sono sempre stati ben marcati. Ha la palla della vittoria al 79’ ma sbaglia il suo primo calcio di rigore stagionale. Un vero peccato ma con i suoi numeri realizzativi di certo non lo si può mettere in croce. Dopo 12 rigori consecutivi realizzati in Serie A arriva il suo primo errore dagli undici metri. Di certo indolore vista la vittoria rocambolesca (dal 85’st Cataldi 6: lotta e soffre insieme a tutti)
Inzaghi 10: è il mister che sfata i tabù biancazzurri. Dopo aver espugnato San Siro rossonero è tornato a vincere all’Olimpico contro la Juventus, vittoria che mancava in casa dal 2003. Una Juventus ancora imbattuta in campionato e in Europa (nessuno come lei nei maggiori campionati europei). Una vittoria in rimonta dopo un avvio non esaltante. La sua Lazio era sempre stata additata per mancanza di personalità nei “big match”. Vincere la settima partita consecutiva così e contro la Juventus è da apoteosi. Un premio al lavoro del mister e dei suoi ragazzi. Anche contro la Juventus è stata mantenuta la media dei tre gol nelle partite casalinghe, una Lazio formato schiacciasassi.