Claudio Chiarini, giornalista di Tuttosport, è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:




Sullo Scudetto 1915 ho sempre ritenuto il tema molto importante per i laziali ma anche per la storia del calcio e della giustizia, lo spazio dedicato da Tuttosport alla vicenda è doveroso. Mi piacerebbe che anche gli altri giornali concedessero gli stessi spazi di Tuttosport a questo importante argomento ormai di interesse nazionale, visto che ci sono altri Scudetti in ballo come quelli fra Torino e Bologna e fra Genoa e Bologna.




“Il mio pensiero è che la questione dello Scudetto 1915 sia la più semplice da risolvere, grazie al lavoro svolto dall’avvocato Gian Luca Mignogna e dai suoi collaboratori la vicenda è stata chiarita in maniera totale e credo che la Commissione sia convinta di questo. Se la questione fosse stata legata solo allo Scudetto della Lazio le interferenze sarebbero state superiori e i tempi si sarebbero allungati, aver affiancato altre situazione ha reso più digeribile il fatto che arriverà il primo Scudetto della Capitale. Credo che anche per il 1927 si potrebbe arrivare ad un ex aequo fra Torino e Bologna, con una penalizzazione di due punti per i granata. Molto improbabile per il Genoa 1925 trovare il modo di avere assegnato lo Scudetto della stella perché in ogni caso il Bologna giocò poi una finale contro l’Alba. Per quanto riguarda il 1915 mi aspetterei da parte del mondo Lazio un massiccio appoggio per questa storia che dura da 4 anni, non capisco perché questo non avvenga. Purtroppo nella Capitale il mondo Roma si mobilita con molta più compattezza, per questioni anche meno importante, rispetto alla controparte biancazzurra.”

Anche dedicare spazio a Gabriele Sandri è altrettanto doveroso, come ho scritto oggi la disgraziata morte di questo ragazzo ha avuto il merito di unire le tifoserie di tutta Italia, è un piccolo miracolo che Gabbo è riuscito a fare.




Questa Lazio fa citare Odi et Amo di Catullo, in campionato il segnale è stato importante, ma in Europa il cammino è stato deludente. E’ un problema di tutto il calcio italiano, l’Atalanta che in Italia fa scintille in Champions soffre terribilmente. La Lazio secondo me non ha creduto all’obiettivo, Inzaghi ha calcato troppo la mano sul turn over in un girone che appariva alla portata. Anche in campionato ci sono state partite come il derby e la trasferta di Ferrara che hanno fatto lasciare per strada punti importanti. Il problema secondo me è a monte con una rosa che doveva essere maggiormente rafforzata, negli ultimi due anni solo gli acquisti di Acerbi e Lazzari si sono rivelati di un certo peso.

A gennaio punterei su Mandzukic che è fermo alla Juventus. Ci sono giocatori come Klose che erano stati additati come bolliti e si sono rivelati campioni, uno come il tedesco a Roma non si vedeva dai tempi dello Scudetto. Quando si prendono giocatori di personalità spiccata, che non ci stanno a perdere, trasmettono questo sentimento a tutto lo spogliatoio. Stesso discorso per un giocatore come Ibrahimovic, senza dimenticare ciò che sta facendo Ribery alla Fiorentina.

In difesa abbiamo speso molto per i parametri della Lazio per Vavro, che pure Tare aveva detto di seguire da tempo. Il Verona però con 3 milioni ha preso Rrahmani che si è dimostrato già pronto, ambidestro, subito a suo agio, mentre Vavro dopo 5 mesi dal suo arrivo ha dimostrato di avere ancora bisogno di tempo. Alla Lazio per essere davvero completa manca un vice-Radu, un vice-Leiva e un attaccante di peso: avrei preso tutta la vita Simeone, perfetto vice-Immobile perché in grado di fare lo stesso gioco.






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